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L’obbligo di trasmissione in Tv delle azioni salienti di Serie A, in chiaro, dopo le ore 22, rappresenta una ‘privatizzazione dello Sport’. A dichiararlo è il Codacons in vista dell’apertura delle buste per l’assegnazione dei diritti della Serie A dopo che la trattativa con Mediapro è naufragata.

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Serie A 2018-2019, Codacons dice no a ‘costosi abbonamenti alle pay-tv’

Secondo il parere dell’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, infatti, la scelta di spostare il calcio in chiaro in tarda serata sui canali televisivi generalisti non farà altro che dirottare tanti appassionati verso ‘costosi abbonamenti alle pay-tv che in molti non possono permettersi’.

Con il calcio in chiaro solo dopo le ore 22, tra l’altro, rischia di scomparire ’90° minuto’, lo storico programma della Rai. Di conseguenza, il Codacons ‘diffida oggi la Lega Calcio a non assumere alcun provvedimento che limiti la visione del calcio a danno di cittadini e aziende televisive’. Altrimenti l’Associazione è pronta ad una ‘denuncia alla Corte dei Conti per i danni erariali prodotti alla collettività e alla Rai’.

Calcio Serie A 2018-2019, serviranno due abbonamenti a due pay-Tv diverse?

In vista dell’apertura delle buste, tra l’altro, oltre al danno del calcio in chiaro in tarda serata si rischia per la Serie A la visione di tutte le partite di calcio solo attraverso la stipula di due abbonamenti alle pay-Tv. In tal caso sarebbe clamoroso sebbene sia probabile che possa esserci uno scambio di pacchetti e di piattaforme tra digitale terrestre, web e satellite. Altrimenti, tra l’altro, si rischierebbe il caos di offerte a tutto svantaggio di amanti della Serie A che sono sempre più disorientati.

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