I risultati delle elezioni italiane, non hanno danneggiato i mercati finanziari che, a parte la reazione iniziale con il FTSE MIBin calo del 2% e lo spread Btp/Bund allargatosi fino a 144 punti base, hanno avuto un andamento di gran lunga stabile: solo Milano resta in rosso a metà seduta nell’indice Ftse Mib, mentre l’euro-dollaro resta in area 1,23 ed è trattato a 1,2298.

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Gli analisti di Mps Capital Services commentano così «Gli operatori stanno accogliendo l’esito con allargamento dello spread e penalizzazione dell’azionario italiano, sebbene lo spread stia in parte rientrando dalle punte massime in apertura. L’evoluzione dello scenario politico italiano rappresenterà uno dei fattori importanti della settimana, insieme anche alle minacce di rappresaglie dopo l’annuncio di imminenti dazi USA sulle importazioni di acciaio ed alluminio. Stando ad indiscrezioni di stampa, i consiglieri di Trump starebbero pensando ad esenzioni solo su singoli prodotti e non su singola nazione».

Parte con una settimana buia Wall Street già reduce da una settimana in calo per via degli annunci di Trump sui dazi al settore siderurgico.

Va detto tuttavia che dopo avere fatto la voce grossa nel fine settimana, il presidente americano Donald Trump ha aperto la porta a negoziati su tariffe riguardanti acciaio e alluminio. In un tweet, il leader Usa ha scritto che Canada e Messico potrebbero essere esclusi dai dazi preannunciati la settimana scorsa, se i tre Paesi troveranno un accordo per modificare il Nafta. I rappresentanti delle tre nazioni concludono oggi l’ultimo round di negoziati per riformare l’accordo di libero scambio.

Borsa a Piazza Affari nel clima elezioni italiane

A Piazza Affari, va a tappeto Mediaset dopo il vano risultato al voto del partito di Silvio Berlusconi che potrebbe comunque partecipare ad una eventuale coalizione di governo di centrodestra.  In ribasso Saipem dopo che la Consob ha fatto partire dei rilievi di non conformità del bilancio consolidato e di esercizio 2016.

E’ in particolare, come spiegato anche su Transitionstrading.com, il settore bancario a fare le spese dell’incertezza avuta al momento dai risultati parziali delle elezioni italiane. Le vendite colpiscono dapprima Bper Banca e poi anche Banco Bpm: i due istituti che mantengono le migliori performance da inizio 2018. In ribasso anche Ubi, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Giù Mediobanca mentre fuori dal Ftse Mib arretrano Mps e Carige.

L’euro torna sopra quota 1,23 dollari

L’euro è di nuovo a quota 1,23 dollari e scambia a 1,2320. La moneta unica dà posto a quella giapponese (129,91 yen per un euro da 130,23) e a quella britannica (0,8900 pound per un euro da 0,8926). Allunga il petrolio a 61,3 dollari al barile nel Wti aprile e quasi a 64,3 dollari al barile nel Brent aprile.

Gli analisti finanziari ritengono che con lo stallo politico si possa avere lo spread oltre 150 punti. E così, dopo una apertura in netto rialzo lo spread tra BTp e Bund, in seguito alle elezioni politiche italiane e al referendum interno all’Spd che ha dato il via libera al Governo di grande coalizione in Germania, c’è la possibilità di contrarsi. Il differenziale di rendimento tra il decennale benchmark italiano (Isin IT000527480) e quello tedesco va sotto i 140 punti base dopo essere arrivato a picchi di 144 punti base in avvio. Alla chiusura di venerdì scorso lo spread BTp/Bund era intorno a 134 punti base. In netto rialzo anche il rendimento del decennale italiano che si porta vicino al 2% dall’1,91% della chiusura di venerdì scorso.

Ubs, da ampia coalizione stabilità politica, ben percepita da mercati

Alla luce dei risultati, per il momento altalenanti e non definitivi, delle elezioni italiane, ci si sta avviando verso lunghi negoziati, che potrebbero consentire un aumento della volatilità degli asset italiani

Stando ad Ubs, «un’ampia coalizione sarebbe ben recepita dai mercati, perché si potrebbe tradurre in una stabilità politica e disciplina fiscale, mentre ripetere le elezioni potrebbe prolungare l’incertezza e pesare sugli asset italiani e pesare sulla percezione dei mercati del rischio Italia».

Secondo gli analisti il mercato azionario italiano non ha subito i danni dell’incertezza elettorale, ma gli yield attuali dei titoli di Stato pensano che sia stato incorporato un certo rischio politico. Per Ubs un’alleanza anti-establishment tra M5S e Lega, che potrebbero godere della maggioranza, «sarebbe lo scenario peggiore per i mercati, ma appare improbabile a causa delle differenze tra i programmi».

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.