Tredicesima dicembre 2018 è quasi tutta impegnata per le spese obbligate

Tra i finanziamenti non finalizzati c’è una tipologia di prestiti che spesso viene richiesta da coloro che sono dei cattivi pagatori, a seguito dell’iscrizione del proprio nominativo nelle banche dati creditizie che sono dette anche centrali rischi. Trattasi dei cosiddetti prestiti cambializzati ai quali di norma accedono pure i richiedenti che, sebbene siano stati protestati, possono comunque chiedere ed ottenere una linea di credito. Sono in particolare le società finanziarie che di norma concedono alla clientela i prestiti cambializzati che differiscono dai classici prestiti con il rimborso a rate mensili su conto conto corrente bancario o postale.

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Nel dettaglio, il prestito cambializzato viene concesso attraverso l’utilizzo di un titolo esecutivo che è rappresentato dalla cambiale. In questo modo, essendo la cambiale un titolo esecutivo, la finanziaria che ha concesso il credito, in caso di morosità o di insolvenza, può rivalersi sul cliente con azioni esecutive quali ad esempio il pignoramento dei beni. A differenza del prestito con il rimborso su conto corrente bancario, il credito concesso con il prestito cambializzato sarà ripagato e quindi estinto, includendo gli interessi, non quando tutte le rate saranno saldate, ma quando tutte le cambiali emesse saranno pagate tornando così debitamente firmate nelle mani del debitore.

Ad esempio, per chiedere e per ottenere un prestito cambializzato di 5000 euro di norma la società finanziaria eroga il credito con la formula del tasso fisso e della rata fissa avente un importo che può variare in presenza o meno di una maxi rata finale. Rispetto ai classici prestiti personali, quelli cambializzati di norma hanno una durata media più breve, spesso anche di soli dodici mesi, a fronte della possibilità di rimborsare le somme dovute a mezzo cambiali appoggiandosi sulla propria banca.

L’erogazione di un prestito cambializzato può inoltre essere subordinata al tipo di attività lavorativa del richiedente. Per esempio, ci sono società finanziarie che, a categorie di lavoratori come i liberi professionisti e gli autonomi, propongono prestiti cambializzati solo dietro l’esibizione di garanzie reali che possono essere rappresentate, ad esempio, dalla titolarità di una polizza. Mentre per i lavoratori dipendenti la concessione di un prestito cambializzato spesso è subordinata alla garanzia reale che è rappresentata dall’ammontare del Tfr, il trattamento di fine rapporto.

Per quel che riguarda gli importi massimi ottenibili con un prestito cambializzato, questi dipendono non sono dalla società finanziaria, ma anche dal controvalore delle eventuali garanzie reali da esibire. Di conseguenza, l’importo massimo ottenibile con un prestito cambializzato è variabile per cifre che spaziano dai 10 mila e fino a 50 mila euro.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.