Nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale non si equiparano gli orari di reperibilità dei dipendenti pubblici e di quelli privati.

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Visita fiscale, cosa cambia dal 13 gennaio 2018

Pronte ai blocchi di partenza le visite fiscali per i dipendenti pubblici: con il varo del decreto, dal 13 gennaio 2018 cambia tutto o quasi, a cominciare dalle fasce orarie di reperibilità che dovevano parificare il settore pubblico a quello privato. Ma, con sorpresa, questo importante tassello e su cui il ministro Marianna Madia aveva puntato non ci sarà. Secondo il Ministero, la parificazione avrebbe ridotto le finestre orarie per gli statali, che in genere sono più soggetti ai malanni rispetto ai lavoratori privati. Insomma, bene che ci sia un controllo per i furbetti del cartellino e che invece di essere a casa malati stanno organizzandosi per la spesa o per effettuare traslochi Roma, ma ci sono evidenti disparità tra il settore pubblico e privato proprio negli orari di reperibilità.

Quali sono le fasce orarie di reperibilità P.A. e privati

Alla fine, i cosiddetti orari di reperibilità, ovvero gli spazi di tempo in cui il lavoratore dovrà farsi trovare a casa senza una valida e plausibile giustificazione (es. ricovero o degenza temporanea ospedaliera) restano di 7 ore per i dipendenti pubblici e di 4 ore per i privati. L’armonizzazione degli orari era stato indicata nella riforma del pubblico impiego visto che avrebbe ridotto le finestre orarie per gli statali e i controlli, secondo il Ministero, sarebbero stati incisivi. Nel dettaglio, il decreto individua le fasce di reperibilità tra le 9 e le 13 e tra le 15 e le 18 di ciascun giorno, mantenendo così gli orari attualmente previsti per la P.A, ma lascia immutata la differenziazione tra il pubblico e il privato, settore in cui le finestre sono più brevi e comprese ore 10 e le 12 e tra le ore 17 e le 19.

Richiesta telematica visite fiscali anche giornaliere

Anche se non è andata in porto l’armonizzazione delle fasce orarie, i datori di lavoro o l’INPS potranno richiedere la visita fiscale fin dal primo giorno di assenza per malattia. Inoltre, dal 13 gennaio sarà l’ente statale a seguire tutta la disciplina delle visite. Ci sarà un apposito canale telematico ad assegnare i medici da inviare per la visita domiciliare e, qualora la malattia si prolungasse, le visite fiscali potranno essere richieste con scadenza sistematica e ripetitiva anche nelle giornate festive e in quelle di riposo settimanale. Le fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici sono fissate secondo orari specifici, ovvero dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Sono esclusi dall’obbligo di reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza è riconducibile a patologie gravi che richiedono terapie salvavita o per coloro che abbiano un’invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%. Il medico dovrà redigere il verbale contenente la valutazione relativa alla capacità o incapacità al lavoro riscontrata e trasmettere in tutto per via all’INPS. Il verbale sarà a disposizione sia del dipendente, sia del datore di lavoro. Il dipendente può anche non accettare l’esito della visita medica, facendolo presente immediatamente al medico. E’ prevista anche l’eventualità del rientro anticipato al lavoro del dipendente: potrà richiedere un certificato sostitutivo rilasciato dallo stesso medico che ha redatto la certificazione di malattia ancora in corso di prognosi o, in caso di assenza o impedimento assoluto del primo, da un altro dottore.

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