Imballaggi per ortofrutta

Nella filiera ortofrutticola italiana un ruolo sempre più di primo piano viene occupato dagli imballaggi per ortofrutta. Un segmento che non coinvolge esclusivamente la protezione, così come il trasporto dei vari prodotti, ma che comprende anche tutte quelle fasi legate all’esposizione nei punti vendita.

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All’interno dei confini italiani ci sono tantissime aziende che si occupano di realizzare questo tipo di imballaggi: con l’avanzare della tecnologia, si è raggiunto un livello di specializzazione particolarmente elevato, riuscendo a soddisfare le più svariate necessità correlate alla filiera, che sono cresciute in complessità e sono sempre più articolate.

Imballaggi per orfofrutta: le principali caratteristiche

Le tecniche di imballaggio per frutta e ortofrutta prevedono l’impiego di tre materiali in modo particolare. Si tratta della plastica, del legno e del cartone ondulato, che sono quelli più diffusi per la realizzazione di imballaggi nel campo ortofrutticolo. Le confezioni di questi alimenti devono essere in grado di preservarli e proteggerli in ogni fase del ciclo di produzione: dal momento della raccolta fino ad arrivare alla vendita nei mercati all’ingrosso oppure nei supermercati.

Il cartone ondulato, come abbiamo detto, è uno dei materiali più sfruttati per la creazione di appositi involucri per articoli di ortofrutta. Un imballaggio che sta dominando il mercato, dal momento che si è preso una quota pari al 35%, con una produzione annua che sfiora i 600 milioni di pezzi. Dalla sua parte ha certamente un alto grado di flessibilità, riuscendo a soddisfare le più disparate esigenze non solo sotto il profilo espositivo, ma anche dal punto di vista della conservabilità e del trasporto.

Imballaggi in plastica e in legno

Gli imballaggi che vengono realizzati in plastica vengono suddivisi in due categorie principali: si tratta delle cassette in plastica che vengono chiamate “a perdere” e quelle “a rendere”. La prima tecnica porta alla produzione di oltre 130 tipi di imballaggi diversi, con oltre 350 milioni di cassette che vengono realizzate annualmente e poi che poi vengono riciclate. Un processo, quest’ultimo, che porta ben il 73% delle cassette a ritrovare nuova vita con la stessa funzione all’interno della filiera.

Il secondo sistema, ovvero quello “a rendere” prevede l’impiego di imballaggi in plastica che si possono riutilizzare e che si dividono in due sottocategorie: la prima è quella “a sponde fisse” e la seconda è quella “a sponde abbattibili”. Un sistema decisamente eco-sostenibile, che punta tantissimo sull’impiego di materiali rispettosi dell’ambiente, e quindi riciclabili, che consentono anche di ridurre tutte le spese legate al trasporto.

Infine, l’altro materiale particolarmente diffuso per gli imballaggi in campo ortofrutticolo è il legno. Sono oltre duemila le aziende che lavorano nel settore degli imballaggi in legno in Italia. I tipi di cassette di legno che vengono più sfruttati nella filiera italiana sono quelli definiti “bins”, ma anche le semplici cassette in legno e degli specifici pallet piuttosto leggeri espressamente realizzati per soddisfare le esigenze di tale settore. L’utilizzo dei bins è soprattutto riferito al trasporto degli alimenti dal campo fino ai vari centri dove avviene lo stoccaggio, mentre le cassette vengono sfruttate nell’ultimo passaggio, ovvero dai centri di stoccaggio al consumatore finale.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.