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Fondo Monetario Internazionale: di cosa si occupa, quando e perché è stato istituito

Fondo Monetario Internazionale, di cosa si occupa, quando e perché è stato istituito

Regolare la convivenza economica, e nello stesso tempo favorire i Paesi in via di sviluppo. E’ questa, in estrema sintesi, la missione del Fondo Monetario Internazionale che è anche noto con la sigla FMI o, in inglese, IMF ad identificare l’International Monetary Fund.

FMI quando è stato istituito e gli scopi

Formalmente l’istituzione dell’FMI risale al 27 dicembre del 1945 da parte di 44 Stati, ma l’organizzazione nacque poi ufficialmente l’anno dopo, nel mese di maggio del 1946. Al giorno d’oggi gli Stati del mondo che sono membri del Fondo Monetario Internazionale sono ben 189.

Gli scopi principali dell’FMI spaziano dalla promozione della cooperazione monetaria internazionale, al contrasto alle svalutazioni competitive sostenendo la stabilità dei rapporti di cambio, e passando per il facilitare l’espansione del commercio internazionale. Inoltre, il Fondo Monetario Internazionale promuove pure l’equilibrio delle bilance dei pagamenti di tutti i Paesi membri.

Come si finanzia il Fondo Monetario Internazionale

Il Fondo Monetario Internazionale ha risorse che derivano da più fonti di finanziamento. La più importante è rappresentata dalla quota che viene versata da ogni Stato membro. Inoltre, l’FMI si può finanziare pure attraverso la vendita di oro e con accordi di prestito al fine di fornire ad uno o più Paesi membri assistenza finanziaria così come è previsto dallo Statuto del Fondo in corrispondenza dell’articolo numero 7.

Negli ultimi 20 anni l’FMI, al fine di risolvere le crisi economiche e finanziarie, ha concesso prestiti in Asia nel 1997, in concomitanza con la crisi finanziaria asiatica, l’anno dopo alla Russia ed al Brasile, nel 2000 alla Turchia, nel 2001 all’Argentina e nel 2012 alla Grecia. In particolare, per evitare di uscire dall’euro, il Fondo Monetario Internazionale ha concesso alla Grecia prestiti per ben 30 miliardi di dollari.

Critiche all’FMI, dai grandi economisti ai movimenti no-global

A partire da illustri economisti, e passando per gli attivisti dei cosiddetti movimenti no-global, negli anni la politica portata avanti dal Fondo Monetario Internazionale è stata aspramente contestata e criticata tra accuse di scarsa trasparenza, e risultati ottenuti che sono stati giudicati spesso in contrasto con lo statuto stesso dell’FMI.

Di questo parere è Joseph Stiglitz che muove critiche all’FMI nel suo librto dal titolo ‘Globalization and Its Discontents’, ovverosia ‘La globalizzazione e i suoi oppositori’ uscito nel 2002. Così come pure Jean-Paul Fitoussi, economista francese, ha mosso critiche sull’operato del Fondo Monetario Internazionale. Per esempio, al netto di qualche buon risultato, negli anni ottata l’FMI, insieme alla Banca Mondiale, si è lanciato in un piano di industrializzazione dell’Africa sub-sahariana che, basato su politiche economiche neoliberiste, è stato spesso controproducente.

In particolare, c’è chi ritiene l’FMI sia un’istituzione che, manovrata dai cosiddetti poteri forti, da un lato favorirebbe l’espansione economica ed il progresso dei Paesi del Nord del mondo, mentre per quelli del Sud, in genere più poveri, si registra un peggioramento delle condizioni economiche e sociali.

Non a caso il potere di ogni singolo Stato, all’interno dell’FMI, è proporzionale all’ammontare della quota versata che, a sua volta, risulta essere funzione, per il Paese aderente, del reddito nazionale, del tasso di cambio e passando per il valore delle importazioni e per le riserve in valuta estera.

Il Paese membro con la maggiore influenza, in termini di quota versata e di percentuale di diritti di voto sul totale, è rappresentato dagli Stati Uniti con a seguire il Giappone, la Cina, la Germania, la Francia, il Regno Unito, l’Italia, l’India, la Russia, il Brasile ed il Canada.

La governance del Fondo Monetario Internazionale

La governance del Fondo Monetario Internazionale si compone dei seguenti tre organi principali: il Board of Governors, ovverosia il Consiglio dei governatori, che è a composizione plenaria; l’Executive Board, ovverosia il Consiglio esecutivo, risulta essere composto da 24 Executive Directors (Direttori Esecutivi); il Segretariato che è guidato dal Managing Director (Direttore Operativo), e che ricopre la carica per una durata pari a cinque anni.

I direttori operativi dell’FMI, da Camille Gutt a Christine Lagarde

Nel tempo, i direttori operativi dell’FMI sono stati, nell’ordine, il belga Camille Gutt, gli svedesi Ivar Rooth e Per Jacobsson, il francese Pierre-Paul Schweitzer, l’olandese Johannes Witteveen, i francesi Jacques de Larosière e Michel Camdessus, il tedesco Horst Köhler, lo spagnolo Rodrigo Rato, il francese Dominique Strauss-Kahn. Eletta nel 2011, e riconfermata in carica nel mese di luglio del 2016, attualmente il direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale è la francese Christine Lagarde.

Prima di diventare Direttore Operativo del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde ha ricoperto in Francia importanti incarichi di Governo. Nell’Esecutivo guidato da Jacques Chirac, infatti, è stata Ministro delegato al Commercio Estero, Ministro dell’Agricoltura e della Pesca prima, e poi Ministro dell’Economia, dell’Industria e dell’Impiego della Francia sotto il Governo guidato da Nicolas Sarkozy. Negli ultimi anni Christine Lagarde è stata inserita più volte, secondo Forbes, tra le prime 100 donne più potenti del mondo, e tra le prime 100 persone più influenti del pianeta secondo la classifica stilata dal Time nel 2016.

Luca Di Pasquale:
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