delivery

In una realtà particolarmente condizionata dall’esperienza del Coronavirus, tantissime persone hanno deciso di affidarsi all’online e questo, nella maggior parte dei casi, ha portato a definire nuove esperienze di acquisto, fondate sulla pratica del delivery. Questa permette di ottenere a domicilio numerosissimi prodotti di qualsiasi tipo, specialmente riguardanti il cibo, è sempre più sviluppata e ha fatto sorgere non poche polemiche a proposito del presunto impatto (negativo) sull’ambiente.

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Per quanto molte aziende, in effetti, assicurino che le consegne dei prodotti richiesti avvengano nel naturale rispetto delle norme ambientali, non è raro ritrovarsi di fronte a tipologie di delivery che potrebbero essere molto dannose, soprattutto in virtù del massivo utilizzo di plastica per imballare, contenere e consegnare prodotti. Come si può evitare, dunque, con la consegna a domicilio del delivery? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a proposito delle pratiche di cui servirsi. 

Il delivery può essere dannoso per l’ecologia?

Prima di prendere in considerazione quali possano essere le soluzioni che determinano una riduzione dell’inquinamento e del relativo problema ecologico determinato dalla pratica del delivery, è opportuno considerare anche l’aspetto fondante e principale di questa questione:  in che misura il delivery può essere dannoso per l’ecologia, dal momento che si tratta di una sostanziale consegna a domicilio di prodotti?

Per comprenderlo, bisogna sottolineare quale sia la natura di questo settore che, nel periodo del Coronavirus, è esteso a più tipologie di prodotti ma che si focalizza soprattutto cibo e farmaci. Ovviamente, l’utilizzo di applicazioni che promettono promozioni, coupon e sconti allettanti non fa altro che incentivare questa pratica che, a dire il vero, aiuta molto le economie locali di numerose attività commerciali, soprattutto nel settore della ristorazione, che si basano soltanto su asporto e consegna a domicilio.

Non si può però prescindere dalla comprensione del fenomeno: gli imballaggi che vengono utilizzati per la consegna del cibo, i piatti che vengono utilizzati per contenere il cibo e altri oggetti e tante altre componenti della consegna a domicilio sono spesso di materiali dannosi per l’ecologia, e direttamente o indirettamente responsabili del grande problema dell’inquinamento. Basti pensare a quegli ordini annullati all’ultimo o che tornano indietro, a quella plastica che non viene correttamente riciclata da parte di chi riceve il prodotto e, ancora, a tutti i materiali di imballaggio di cui ci si serve per smistamento e ordinamento di prodotti da parte delle aziende adibite alla pratica del delivery

Purtroppo, per quanto molte aziende assicurino che le consegne e lo smistamento dei prodotti avvengano nel naturale rispetto delle regole ambientali, per questioni di comodità e di gestione delle risorse non sempre ci si serve di materiali riciclabili e biodegradabili, ma spesso si fa affidamento a materiale altamente dannoso e nocivo per l’ambiente, che aumenta di netto il problema dell’ecologia legato al fattore delivery

Come rispettare l’ambiente e l’ecologia in fase di delivery?

Le sopracitate questioni non negano certamente l’importanza del delivery, una pratica che risulta essere fondamentale sia per le attività commerciali, sia per tutti i lavoratori che operano nel settore della consegna a domicilio e che, per questo motivo, riescono ad ottenere stipendi e ritorni economici. E’ importante, infine, anche per tutti quei clienti che riescono a gustare un buon piatto ordinando a domicilio o che possono acquistare un qualsiasi tipo di prodotto senza troppa fatica. 

Piuttosto, si può risolvere il problema dell’ecologia e dell’ambiente per quel che riguarda il delivery? Eventuali problematiche di questa natura possono essere tranquillamente scongiurate servendosi dei mezzi e degli strumenti più adeguati, che sono pensati per un lavoro di delivery e che permettono di evitare a priori qualsiasi problematica relativa all’inquinamento. Esempio lampante sono i piatti monouso Firstpack che, insieme ad una vasta gamma di strumenti (vassoi, posate, bicchieri, insalatiere, contenitori di diverse dimensioni, ecc.) vengono messi a disposizione delle diverse attività commerciali, a prezzi accessibili per tutti e, ovviamente, con il più profondo rispetto per qualsiasi dinamica ecologica che voglia essere considerata. 

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.