decreto dignità

Sono trascorsi ormai cinque mesi dal momento in cui è definitivamente entrato in vigore il Decreto Dignità: una novità a livello legislativo che ha sicuramente rimescolato e non poco le carte nel settore del gioco d’azzardo. In realtà, però, è cambiato solamente il modo di comunicare o, anzi, il sistema di approcciarsi a questo mondo.

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Il Decreto Dignità, infatti, ha parzialmente rivoluzionato la maniera con cui le persone tendono ad avvicinarsi al gioco sul web. È chiaro che lo scopo del Decreto è quello sostanzialmente di garantire un più alto livello di protezione al giocatore: in fondo, il problema non è rappresentato dal gioco in sé, quanto più che altro dalla sua dipendenza.

Nonostante il Decreto Dignità e i suoi effetti, in realtà gli italiani stanno imparando ad apprezzare sempre di più la modalità di gioco da mobile. L’accesso alle varie piattaforme d’azzardo, nella maggior parte dei casi, avviene ormai da smartphone. L’uso del dispositivo mobile rende molto più semplice provare a mettere in pratica tutti i vari trucchi slot machine, anche perché ci si può divertire con i vari casinò online ovunque ci si trovi. Il livello raggiunto attualmente da gran parte delle slot machine, dal punto di vista grafico, è veramente impressionante, ma anche il coinvolgimento emotivo è di primo livello.

Uno degli obiettivi del Decreto Dignità è senz’altro quello di prendere le distanze in confronto a quanto avveniva negli anni scorsi, aumentando la soglia di sicurezza. Di conseguenza, le varie piattaforme vengono controllate molto di più e sono oggetto di una serie di verifiche che qualche tempo fa non esistevano nemmeno. Tutto per rendere il gioco online sempre più affidabile e sicuro, riducendo praticamente a zero qualsiasi rischio per chi punta sulle piattaforme marchiate AAMS.

Le modifiche apportate dal Decreto

La pubblicità è cambiata tantissimo per via delle novità che sono state introdotte da parte del Decreto Dignità, ma in realtà, non è l’unico ambito che ha subito delle modifiche. Anche i giochi, infatti, sono stati oggetto di numerosi cambiamenti: quello più evidente corrisponde senza ombra di dubbio all’aumento della soglia di payout.

In poche parole, i giocatori potranno contare sulla certezza che, in seguito a un certo numero di mani di gioco, verrà realizzata una vincita reale. Più precisamente, il payout delle slot, così come di qualsiasi altro gioco online, deve essere pari quantomeno al 90%.

Al tempo stesso, il Decreto Dignità ha messo al primo posto l’affidabilità e la sicurezza degli utenti che cominciano a scommettere e a puntare online. Sono diversi gli ambiti sotto cui agisce questo nuovo comparto normativo, rendendo decisamente più facile la scelta relativa alla piattaforma di gioco su cui cominciare a scommettere.

È sufficiente, infatti, puntare su tutti quei portali che sono licenziatari AAMS e che mettono in bella mostra lo stesso marchio all’interno del sito. Il consiglio da seguire, quindi, è di stare ben alla larga da tutti quei portali che non espongono tale marchio, anche se alcune volte potrebbero certamente ingolosire, magari proponendo dei bonus decisamente più appetitosi e una serie di vantaggi che, all’apparenza, sembrano un’occasione da non lasciarsi sfuggire.

La pubblicità dei giochi online

L’obiettivo del Decreto Dignità era sostanzialmente quello di rimuovere la pubblicità invasiva. In precedenza, infatti, anche in televisione la pubblicità aveva raggiunto un livello veramente spasmodico, con i vari portali d’azzardo che venivano sponsorizzati durante tutto il giorno.

Il gioco è senz’altro divertente, ma è bene andarci sempre molto cauti. Di conseguenza, ecco perché il Decreto ha voluto contrastare il più possibile il marketing aggressivo, visto che avrebbe potuto portare le persone meno forti a finire nel tunnel della ludopatia, da cui poi è molto complicato uscire senza ricevere un supporto adeguato.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.