L’incubo di tutti gli italiani che pagano le tasse va in vacanza per agosto: pare che L’Agenzia delle Entrate abbia deciso il rinvio della notifica di oltre 1 milione di atti che sarebbero dovuti essere recapitati nel periodo estivo. Dopo il Ferragosto 2018, si riprenderà l’attività normale: termini della sospensione dell’invio degli atti di accertamento e come comportarsi quando si riceve una notifica dal Fisco.

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Ferragosto 2018, niente cartelle esattoriali

La decisione dei vertici dell’Agenzia delle Entrate e di Agenzia delle Entrate-Riscossione, in accordo con il ministero dell’Economia, farà passare un Ferragosto piacevole agli italiani. Pare sia sospesa per tutto agosto l’invio di oltre 1 milione di cartelle esattoriali, le quali sarebbero dovute essere notificate durante l’estate. Lo scopo è chiaro, ovvero evitare ai contribuenti brutte sorprese, come richieste di documentazione o di pagamento durante le loro ferie. Insomma, gli atti di notifica del Fisco vanno in vacanza, almeno per ora. Ma non tutti gli atti di accertamento andranno in ferie, né tantomeno l’attività di Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Perché la pausa notifiche dell’Agenzia Entrate ed Entrate-Riscossione

Per entrare nello specifico, come dice la fonte Fisco Oggi, rivista telematica diretta dell’Agenzia delle Entrate, questa pausa interessa 650mila comunicazioni del Fisco e circa 450mila cartelle di Agenzia delle Entrate-Riscossione. C’è da dire una casa, che non piacerà ai vacanzieri: quest’ultimo organismo non fermerà di certo le cartelle cosiddette inderogabili. Esse saranno spedite in ogni caso.

Per quanto riguarda la notifica di tutti quei documenti in pausa per agosto, il Fisco ha fatto sapere tramite i suoi portavoce che l’invio riprenderà come di consueto al termine del periodo di sospensione. Le attività di entrambe le amministrazioni sopra citate, invece, continueranno senza sosta per tutto il mese e oltre.

Si ha tempo di prepararsi psicologicamente e, per chi sa che il Fisco è creditore verso di lui di una somma più o meno grossa, è tempo di capire come guadagnare divertendosi, ovviamente giocando responsabilmente e su un sito sicuro e garantito dall’AAMS come NetBet Casino.

Quali atti di notifica saranno congelati a Ferragosto 2018

Gli atti e le comunicazioni che sono stati congelati dall’Agenzia delle Entrate fanno parte di un primo blocco costituito da 430mila comunicazioni relative a controlli automatizzati sulle dichiarazioni dei redditi ed IVA. Un secondo blocco poi è costituito da 120mila lettere di compliance, ovvero le comunicazioni con le quali il Fisco avverte i contribuenti di errori o dimenticanze, beneficiando di sanzioni ridotte qualora si presenti completa documentazione.

Sono ferme anche le richieste agli intermediari e agli stessi contribuenti di presentare documenti per un controllo formale su ritenute, oneri deducibili e detraibili comparsi nella dichiarazione: per l’anno di imposta 2015 potranno essere prodotti entro il 1 ottobre 2018.

Avviso di accertamento Agenzia delle Entrate, cosa fare

L’agenzia delle Entrate manda degli avvisi di accertamento sotto forma di cartelle esattoriali o avvisi di riscossione. Questo documento comunica al cittadino interessato che, secondo una verifica svolta, sarebbe debitore di una somma dovuta non versata, o versata solo parzialmente all’ammontare totale reale, a titolo di imposta. Non solo il Fisco è legittimato ad emettere degli avvisi di questo genere, bensì il Comune, ad esempio per riscuotere l’IMU, o la Regione, per riscuotere il Bollo Auto o altri tributi. Esso è inconfondibile, visto che la notifica viene fatta al contribuente attraverso la busta verde.

Esso fa riferimento all’attività di verifica svolta dalla relativa Amministrazione e al tipo di tributo da riscuotere. In questo documento si chiarisce come ed entro quando sarà possibile ricorrere per contestare i relativi addebiti, di cui conviene prendere visione a questo scopo. Di solito, il termine massimo è 60 giorni dal ricevimento della missiva per richiedere l’annullamento, o pagare senza contestazioni, evitando ulteriori sanzioni ed interessi.

Il cittadino, però, può non avere liquidità per pagare e mettersi in regola con le imposte. Ebbene, il contribuente potrà rateizzare il pagamento delle imposte dovute.  Anche in questo caso, ci sono delle regole. Nel caso gli importi dovuti siano inferiori a 50000 Euro, il contribuente potrà suddividere i versamenti in otto rate trimestrali. Qualora il debito presenti importi superiori a 50000 Euro, ci sarà la possibilità di suddividere il versamento fino  a sedici rate trimestrali.

In caso di versamenti di imposte dirette, IVA, Irap ed imposte sui redditi i suindicati versamenti potranno essere effettuati attraverso il modello F24, mentre per le imposte indirette il pagamento dovrà essere effettuato con il modello F23. Dopo il pagamento della prima rata, sarà cura del cittadino inviare copia delle quietanza all’Ufficio competente allo scopo di accettazione e accertamento della rateizzazione.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.