X
    Categories: Economia

Italiani e sigarette elettroniche: qual è lo stato d’arte?

Negli ultimi anni, le sigarette elettroniche sono diventate sempre più presenti nella vita degli italiani, utilizzate, in molti casi, un’alternativa alle classiche “bionde”, un tempo letteralmente egemoni anche perché, di fatto, unica opzione presente sul mercato. I dati, in tal senso, sono piuttosto eloquenti e testimoniano come il settore sia in netta e costante crescita.

Basti pensare all’epoca pre-covid, quando gli abituali utilizzatori di sigarette elettroniche erano stimati attorno ad 1 milione di nostri connazionali; oggi, invece, si calcola che siano quasi 1,8 milioni gli italiani che solitamente le utilizzano. Numeri che parlano da soli, che certificano una crescita esponenziale con un aumento di utilizzatori costante e continuo: il 3% degli italiani le utilizza quotidianamente.

Gli Under 35 sono i principali utilizzatori di sigarette elettroniche nel Belpaese

Un dato – secondo gli esperti – decisamente sottostimato, se si considera che esiste un numero cospicuo di cittadini del Belpaese che le utilizza sporadicamente, magari alternandole alle classiche sigarette. Il settore, quindi, potrebbe raggiungere una potenziale fetta di mercato ben più ampia degli 1,8 milioni stimati, arrivando addirittura ad oltre 3 milioni di consumatori.

Gli abituali fruitori di questo prodotto sono consci, al fine di ottenere una “svapo” realmente gradevole, che gli elementi da tenere in considerazione sono molteplici. Ad esempio, la scelta del liquido per sigaretta elettronica con nicotina svolge un ruolo essenziale per ottenere un gusto effettivamente gradevole e trovare quell’attimo di relax che ricercano gli utilizzatori di questo innovativo prodotto.

Non c’è alcun dubbio come i principali fruitori di questo strumento siano in prevalenza gli under 35, che trovano le sigarette elettroniche estremamente gradevoli e, perché no, distintive e di tendenza nell’attuale contesto storico, dove la voglia di cambiamento delle nuove generazioni è particolarmente elevata. Anche in questo caso, i dati offrono un concreto supporto a quanto appena scritto.

Se su scala nazionale il 3% degli italiani fuma sigarette elettroniche, questa percentuale sale di quasi ulteriori tre punti percentuali, ovvero raddoppia, se prendiamo in considerazione la fascia d’età tra i 18 e i 24 anni, mentre il dato scende leggermente se includiamo anche i giovani adulti tra i 25 e 35 anni (5,2%).

Mappatura degli utilizzatori di sigarette elettroniche in Italia

Guardando al dato in base al sesso, si nota come gli uomini – al pari di quanto avviene nel mercato del tabacco – sono circa il 60% dei consumatori, ma questo dato si ribalta se  consideriamo gli utilizzatori fino ai 24 anni d’età; le donne, infatti, risultano le maggiori consumatrici, con una percentuale superiore al 60%.

Per quanto ovvio, questi dati scendono sensibilmente man mano vengono prese in considerazione fasce d’età più alte, generazioni cresciute, ad onor del vero, con l’unica possibilità di poter ricorrere alle classiche sigarette disponibili in tabaccheria. Tuttavia, anche negli over 35 la tendenza è chiara e fa comprendere come le sigarette elettroniche, col passare del tempo, riscontrino il loro crescente gradimento.

In molti casi, questi soggetti decidono di affiancare le elettroniche alle classiche sigarette, alternando l’utilizzo di entrambe; non è raro, poi, che le elettroniche sostituiscono definitivamente le “bionde”. Ciò accade, prevalentemente, nella fascia d’età tra i 35 e 50 anni, mentre invece, complice anche la bassa percentuale di consumatori (meno dell’1% degli ultracinquantenni utilizza le sigarette elettroniche), risulta più complesso nelle fasce d’età ancora più mature.

Un altro dato, infine, testimonia come il settore delle sigarette elettroniche abbia raggiunto un livello di volume d’affari piuttosto cospicuo. Si stima, infatti, che al termine di quest’anno potrebbe raggiungere i 7 miliardi di euro in tutto il Vecchio Continente, con una crescita costante che non risente dell’aumento dei costi dovuti all’impennata inflattiva avvenuta nel biennio 2021/2022.

Pamela: Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.
Related Post