Tutti, anche quotidianamente, ne hanno a che fare per i motivi più disparati, dall’acquisto di beni o servizi a quelli strettamente correlati alla professione svolta. Ma la maggior parte delle persone ne sottovaluta l’importanza. Stiamo parlando del codice a barre, ovvero quel codice di identificazione formato da un insieme di elementi grafici a contrasto elevato che possono essere letti tramite un sensore a scansione e decodificati per fornire l’informazione contenuta.

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Di codici a barre ne esistono svariate tipologie, ma quello maggiormente utilizzato nel nostro paese è, senza alcun dubbio, quello lineare. Il più famoso di questa categoria è il codice EAN, acronimo di European Article Number, che troviamo presente nei prodotti presenti nella grande distribuzione, seguito dal Farmcode, usato specificatamente per i prodotti farmaceutici.

Come leggere un codice a barre

Come facilmente visibile, nei codici a barre sono presenti anche dei numeri. Restando in ambito domestico, va specificato come l’Unione Europea, ancora svariati anni fa, abbia sancito l’omogeneità dei codici a barre in tutto il proprio territorio, stabilendo che nel Vecchio Continente siano presenti 13 cifre: le prime tre indicano il paese di provenienza del produttore, mentre le altre consentono di stabilire il nome del produttore e la tipologia di articolo.

L’ultima parte del codice a barre è composta dal check digit, che si ottiene con una formula che include gli altri numeri. In questo codice non è rilevato direttamente il prezzo del bene. Ed il motivo è presto detto: il compito del codice a barre è quello di risalire ad un database centralizzato, chiamato comunemente Price Look-up File, dove il prezzo del bene è costantemente aggiornato.

Esistono, tuttavia, almeno trecento varianti di codice a barre, che si sono sviluppati in oltre cinquant’anni di vita di questo simbolo divenuto, ormai, un compagno della nostra quotidianità, La costante evoluzione tecnologica, poi, ha reso sempre più sofisticati i codici a barre: oggi, ad esempio, esistono in commercio anche i codici a barre 2D, come il famoso Codebar che viene utilizzato nei centri medici e negli aeroporti.

La lettura del codice a barre avviene tramite uno strumento, molto simile ad una pistola, chiamato scanner, termine, ahinoi, divenuto tristemente noto negli ultimi quindici mesi a causa della pandemia. Essi emanano una luce rossa sul codice a barre e colgono il riflesso con un sensore sensibile alla luce. I modelli più evoluti, però, utilizzano una fotocamera che inquadra direttamente il codice a barre, al fine che il computer li possa trasformare in numeri.

Per vendere sui principali marketplace, è indispensabile utilizzare i codici a barre

La miglior testimonianza di quanto sia diventato semplice, ed alla portata di tutti, la lettura di un codice a barre, la fornisce direttamente il nostro smartphone: tramite un semplicissimo dispositivo mobile è possibile decodificarlo, come capita, non di rado, quando ci rechiamo al supermercato per fare la spesa.

L’utilizzo del codice a barre, tuttavia, non è obbligatorio solo ed esclusivamente per l’acquisto dei beni presenti nei punti vendita “fisici”. Il già citato codice EAN, infatti, è assolutamente obbligatorio anche per coloro che vogliono fare business tramite la grande rete telematica, che è diventata, soprattutto dopo la comparsa del covid, il volano economico principale della maggior parte dei paesi industrializzati. Una testimonianza tangibile è fornita direttamente dal portale Codiceabarreitalia.it, leader del mercato domestico del settore.

Chi, ad esempio, vende prodotti su due delle principali piattaforme commerciali, come lo sono a tutti gli effetti Amazon e eBay, è al corrente che ogni oggetto venduto dev’essere necessariamente accompagnato da un codice a barre. E se la vendita online riguarda articoli totalmente differenti tra loro, ogni tipologia di prodotto dovrà disporre di un determinato codice a barre, rispettando, pedissequamente, quanto previsto nel mondo del commercio.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.