EPA/ANDY RAIN/POOL

Sono stati fatti dei significativi passi avanti sulla strada dell’uscita della Gran Bretagna dall’UE. Theresa May, la Premier inglese, Jean Claude Junker, Presidente della Commissione UE e il negoziatore UE hanno raggiunto un accordo riguardante la prima parte del negoziato, complicata perché si trattava di porre le premesse fondamentali per continuare la definizione dei successivi aspetti del divorzio. Dopo un’intera notte di negoziati per trovare un accordo sulla Brexit, all’alba in una conferenza stampa il Presidente Junker si è detto soddisfatto dell’accordo raggiunto in cui si conferma il rapporto di amicizia tra UE e GB. Anche la May ha dichiarato che “Abbiamo lavorato duro, non è stato facile per entrambe le parti” ma ora ci siamo, è stato il commento della Premier ritenendo l’accordo raggiunto il migliore possibile nell’interesse del Regno Unito.

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Cosa prevede l’accordo Brexit

Secondo l’accordo raggiunto, che dovrà essere approvato al vertice UE il 14 e 15 dicembre, gli oltre 3 milioni di cittadini comunitari che vivono, studiano, lavorano in GB continueranno ad avere gli stessi diritti applicando loro il Diritto Britannico in Corti Britanniche mentre sul versante economico si stabilisce l’entità del conto che la GB dovrà pagare all’UE, tra i 40 e i 60 miliardi di Euro. Si è toccato anche il difficile punto dell’Irlanda, con l’impegno della GB ad evitare la creazione di frontiere fisiche tra l’Irlanda del Nord e Irlanda. Questo accordo preliminare che chiude la prima fase di negoziati apre la strada ai negoziati commerciali nella seconda fase

Le difficoltà della May

La Premier britannica si trova comunque con difficoltà all’interno del suo Paese dovendo fare i conti con un’opposizione interna, soprattutto con i falchi che spingono fortemente per non fare troppe concessioni a Bruxelles e che rappresentano una certa forza nel Paese mentre altri sollecitano la May a non farsi dettare la linea dai falchi. Entrambi i gruppi hanno i numeri per fungere in qualche modo da ago della bilancia nelle decisioni britanniche, l’equilibrio della May è delicato e trilaterale: mediare con i più malleabili, non irritare troppo i falchi e trovare il miglior compromesso possibile con Bruxelles a cui comunque deve fare concessioni.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.