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L’andamento dei prestiti in Italia continua a segnare degli spunti molto interessanti e, per certi versi, continuano ad alimentare uno degli stereotipi per cui sono conosciuti gli italiani: le vacanze estive, quelle di agosto per intenderci, sono irrinunciabili.

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Ed è proprio da qui partiremo, illustrando quale piccola curiosità, con il nostro approfondimento sull’andamento dei prestiti nel nostro paese per poi proseguire con la richiesta dei prestiti e dei mutui, trovando anche diversi spunti interessanti.

Finanziamenti per le vacanze, gli italiani continuano a indebitarsi

Gli italiani non rinunciano alle vacanze d’estate e così salgono i prestiti

Può esserci la crisi, le finanze possono non essere floride ma no, alla vacanza non si rinuncia. Anche a costo di fare dei prestiti. La crescita dei primi 5 mesi del 2019 – quindi dal primo gennaio al 31 maggio – rispetto allo stesso periodo del 2018 è esponenziale.

Su un campione di 95mila domande, è stato rapportato che sono stati chiesti ben 72 milioni di euro di finanziamenti per poter fare le proprie vacanze estive. Un saldo di ben +30% in più rispetto al 2018.

Notevole, inoltre, è stato anche l’importo richiesto. Uno su tre tra coloro che, appunto, hanno ottenuto un prestito ha meno di 30 anni e la media è di poco superiore ai 5mila euro, precisamente 5.291€. C’è, però, un segno meno e riguarda le persone che hanno chiesto finanziamenti per le vacanze con un importo superiore ai 10mila euro che scende dal 22% al 17%.

La tendenza è, infatti, di richiedere cifre non troppo elevate poiché ben il 70% – rispetto al 60% del 2018 – ha chiesto tra i 2mila e i 5mila euro.

Una tendenza molto interessante è il fatto che ben il 61% dei richiedenti, quindi una cifra – seppur di poco – superiore al 60%, ha un posto di lavoro a tempo indeterminato (privato) e solo il 10% è un autonomo. È la classica storia del working poor? Non lo sappiamo, ovviamente.

I tassi di prestiti e mutui: percentuali interessanti

Ci sono alcuni spunti interessanti sui tassi dei prestiti e mutui

1.693 miliardi di euro. È questa la cifra dei prestiti che sono stati erogati in Italia a Novembre 2019 secondo uno studio fatto dall’Abi, Associazione bancaria italiana con un aumento dello 0,6% su base annua e un incremento del 0,7% rispetto a ottobre dello stesso anno.

Il momento della crisi economica tra il 2007 e il 2009, quindi, sembra essere definitivamente lasciato alle spalle. A parlare, infatti, sono i numeri se si pensa che nel 2007 – per convenzione si dice che sia stato l’anno prima della crisi – il volume dei prestiti in Italia era inferiore, poiché si attestava su 1673 miliardi.

Se vogliamo analizzare solo il settore privato, nonostante una liberalizzazione dei rapporti di lavori e con un contratto che non è più ‘fisso’ come un tempo, la cifra si attesta per il 2019 sui 1426 miliardi con un saldo di un ottimo +0,2% su base annua.

Il totale dei prestiti alle famiglie è cresciuto del 2,4%, così come 2,4% è anche la percentuale della richiesta mutui. Negativo è, però, l’andamento dei prestiti per le imprese non finanziarie con -1,4%.

Per quanto riguarda i mutui ha sicuramente influito il tasso dell’1,44% di novembre 2019. A ottobre era 1,40% mentre nel 2007 superava il 5% attestandosi su 5,72%. Inoltre, per quanto riguarda le modalità del mutuo, si preferisce la stabilità poiché oltre l’80% ha scelto per il tasso fisso con un 84,1% mentre a ottobre era l’86,2%. Meno 2% ma, comunque, stiamo parlando di percentuali se non bulgare, quantomeno elevate.

Il tasso medio, invece, per le società non finanziarie è all’1,20% mentre nel 2007 sfiorava il 5,50%. Insomma, possiamo dirlo chiaramente: al di là dei numeri, nel 2019 la situazione è completamente diversa rispetto al 2007.

Ma, ora, chiudiamo la guida con le previsioni per i mutui.

Richiesta mutui, le previsioni

Per i mutui c’è un piccolo aumento mentre c’è contrazione per richiesta di finanziamento da parte di aziende

Abbiamo il piacere di ospitare nel nostro sito uno studio effettuato da prestitisenzabusta.it, portale leader nel settore dei prestiti senza busta paga e cessione del quinto, nel quale ci parlerà di come si sta evolvendo il mondo dei prestiti online.

Per quanto riguarda i mutui, i criteri per ottenere un prestito ai fini dell’acquisto della casa si sono molto allentati e, del resto, basta vedere i numeri. Lo stesso, però, sempre secondo lo studio Abi che abbiamo menzionato dovrebbe essere per le imprese. Si sa, le attività che vogliono ripartire hanno bisogno di ‘ossigeno’ e le banche non possono più fare come un tempo dove per erogare un mutuo a società e partite IVA chiedeva garanzie ai limiti dell’impossibile.

Proprio nel rapporto tra mutuo a fini abitativi e mutuo per investimenti, ci sono due tendenze opposte: per quanto riguarda il primo, infatti, la tendenza, seppur non enormemente, sembra aumentare mentre per il secondo c’è una piccola contrazione. Alcuni, però, leggono questo dato come il fatto che le aziende non sono più a corto di liquidità come negli anni della crisi e, quindi, non hanno una necessità impellente di un credito. Nell’augurio che sia così, sottolineiamo come praticamente la tendenza sia rimasta la stessa per la ristrutturazione del debito mentre è cresciuta del 10% per l’aspetto riguardante le fusioni.

Gli anni della crisi, quindi, sembrano davvero lontani anche se c’è da dire che, ormai, sono trascorsi poco più di 10 anni.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.