economia del gioco

Dopo la pausa estiva, a partire dall’11 settembre del 2018, per i deputati e per i senatori ripartiranno i lavori parlamentari. Tra i provvedimenti da mettere a punto, in vista della fine dell’anno, c’è la Legge di Bilancio dello Stato che, salvo sorprese, dovrebbe prevedere la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, ma anche l’avvio di misure come il reddito di cittadinanza e la flat tax che rappresentano i cavalli di battaglia, rispettivamente, del MoVimento 5 Stelle e della Lega.

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Ecco cosa potrebbe accadere con l’aumento dell’Iva dal 2019

Pur tuttavia, ad oggi la stampa nazionale continua a concentrare l’attenzione sulla questione Iva in quanto potrebbero esserci dei ritocchi verso l’alto al fine di reperire le risorse per i provvedimenti più onerosi come quelli sopracitati.

Ma cosa accadrebbe con l’aumento Iva 2019? Da una elaborazione a cura del Codacons è emerso che con l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto scatterà immediata la stangata sui prezzi al dettaglio per i beni di largo consumo.

Nel dettaglio, secondo l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, con l’aumento delle aliquote Iva la stangata a carico delle famiglie sarà pari in media a ben 1.000 euro annui a fronte di una contrazione dei consumi che è stimata in 25 miliardi di euro.

Bonus 80 euro addio con la prossima ‘Finanziaria’?

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, e quello del Lavoro, delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, hanno più volte ribadito nelle ultime settimane che l’Iva non aumenterà, ma non mancano i rumors legati al fatto che, per far quadrare i conti dello Stato, la coperta resta corta. Basti pensare che in queste ore sono circolate le indiscrezioni relative alla possibile abolizione del cosiddetto ‘bonus Renzi’, ovverosia gli 80 euro al mese in più in busta paga per i lavoratori dipendenti. Indiscrezioni che al momento, da più fonti del Governo, sono state seccamente smentite.

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