In Italia metà dei risparmiatori detiene fondi per più di 14.400 euro. A rilevarlo, con il Quaderno di Ricerca 2017 sui sottoscrittori di fondi comuni italiani, è stata Assogestioni nel precisare che alla fine dello scorso anno i sottoscrittori di fondi comuni italiani erano 7,2 milioni con un aumento pari ad oltre 500 mila rispetto all’anno precedente.
Identikit investitore nel risparmio gestito
Assogestioni ha tracciato, tra l’altro, pure l’identikit dell’investitore in Fondi comuni rilevando che trattasi di un uomo, sebbene il divario di genere si stia sempre di più restringendo, con un’età media di 59 anni, è residente nel Nord Italia ed in media investe nel gestito 31.200 euro.
Per area geografica, il 65% circa degli risparmiatori in fondi comuni di investimento italiani risiede nel Nord del nostro Paese rispetto al 18% del Centro ed al 17% del Sud e delle Isole. Su base regionale, invece, il tasso di partecipazione nel gestito è più alto in Emilia-Romagna con il 19,2% sul totale e poi il 17,5% in Lombardia ed il 17,1% nella Regione Piemonte.
Fondi comuni di investimento flessibili battono obbligazionari, bilanciati ed azionari
Considerando invece la tipologia di fondi, la maggioranza dei risparmiatori, pari al 36,4%, punta sui fondi comuni di investimento flessibili rispetto al 28,1% degli obbligazionari, al 10,9% dei bilanciati ed al 6,9% dei fondi comuni di investimento di tipo azionario.
Assogestioni segnala inoltre il boom dei fondi PIR compliant con ogni sottoscrittore che, in media, ha allocato 13.670 euro. Le metà degli investitori nei Piani Individuali di Risparmio ha investito oltre 10 mila euro ed il 17% circa 30 mila euro che è l’importo massimo che, su base annua, è consentito al fine di beneficiare dell’agevolazione fiscale.