Prezzi benzina non scendono con crollo petrolio, denuncia Codacons

Il prezzo del petrolio sui mercati internazionali è crollato del 30% rispetto ai recenti massimi, ma in Italia il calo dei prezzi della benzina è stato solo pari al 3,5%. A denunciarlo è il Codacons che, di conseguenza, ritiene che ci possano essere sui listini dei carburanti delle speculazioni ai danni degli automobilisti. E di conseguenza l’Associazione dei Consumatori e degli Utenti, nel ritenere che i prezzi alla pompa debbano scendere ulteriormente, è pronta eventualmente a presentare un esposto per aggiotaggio.

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Prezzi dei carburanti, ampi margini di discesa alla pompa secondo il Codacons

Il Codacons fa presente che a fronte del crollo del prezzo del petrolio addirittura i prezzi del diesel sono scesi di appena il 2,2%, ragion per cui ci sono ampi spazi affinché per i carburanti in Italia i prezzi alla pompa possano scendere.

‘Se non assisteremo nei prossimi giorni ad ulteriori riduzioni dei prezzi di benzina e gasolio, ci rivolgeremo alle Procure chiedendo di aprire indagini per il reato di aggiotaggio’, ha dichiarato non a caso Carlo Rienzi, il Presidente del Codacons, nel lamentare ‘le solite speculazioni petrolifere che impattano in modo negativo sulle tasche delle famiglie‘.

Prezzi della benzina nel mondo, da Hong Kong alla Spagna

In accordo con quanto è stato riportato da lastampa.it, l’Italia non è comunque il solo Paese al mondo dove il prezzo della benzina è alto, e dove a pesare è anche l’elevata tassazione attraverso le accise. Per esempio, a Hong Kong la benzina costa 20 centesimi più che in Italia, ma si paga di meno, invece, in Romania, in Polonia ed anche in Spagna.

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Di Annalisa Ruzzo

Sono Annalisa Ruzzo, una web editor con esperienza in categorie come economia, tecnologia e salute.