Salvo clamorose sorprese, nella primavera del 2019 arriverà in Italia il reddito di cittadinanza, la nuova misura di contrasto alla povertà che, nello stesso tempo, si propone di avviare al lavoro i disoccupati ed anche di reinserire, attraverso la formazione professionale, coloro che invece il posto di lavoro lo hanno perso.
Reddito di cittadinanza in Italia, non è una novità in Europa
Trattasi di un progetto che è in linea con gli altri più importanti Paesi dell’Ue, dove una misura simile è già presente da anni, ed anche una misura che va oltre il SIA, Sostegno Inclusione attiva, che poi è stato sostituito dal ReI, il Reddito di Inclusione che attualmente, per gli aventi diritto, è ancora attivo presentando domanda.
Ma cosa è nello specifico il reddito di cittadinanza? Come funziona? E cosa manca per farlo partire? Al riguardo c’è da dire che il reddito di cittadinanza, in concreto, è una somma di denaro, pari a massimi 780 euro mensili, che permette al soggetto ed alla sua famiglia di poter andare avanti.
Reddito di cittadinanza, è lo Stato che ti propone tre lavori … da accettare!
L’erogazione del reddito di cittadinanza sarà subordinata, stando a quanto è emerso dalle posizioni e dalle dichiarazioni degli esponenti dell’M5S, a svolgere 8 ore a settimana di lavoro gratuito per il proprio Comune, ed a rimanere in contatto con i centri per l’impiego.
Lo Stato che eroga l’assegno mensile, infatti, proporrà 3 lavori, ed uno di questi dovrà essere accettato altrimenti il reddito di cittadinanza non sarà più erogato. Il reddito di cittadinanza, per partire, ha bisogno che i centri per l’impiego siano efficienti e tali da garantire la formazione e la riqualificazione professionale, e l’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro.