La metà dei sacchetti biodegradabili in Italia è fuorilegge. A riportarlo è l’Associazione Altroconsumo in accordo con un’indagine da cui è emerso che quello delle buste di plastica, sebbene singolarmente abbiano poco valore, sia diventato un business che spesso viene gestito dalla criminalità organizzata.
Buste di plastica bio, la metà è fuorilegge
Tra mercati, negozi e supermercati, infatti, l’Associazione dei Consumatori, in base ad un’inchiesta che è stata realizzata in 11 città italiane, ha non a caso rilevato come la metà delle buste utilizzate per fare la spesa sia risultata fuorilegge. In base a quanto è stato rilevato sul campo dall’Associazione di Consumatori, quello dei sacchetti biodegradabili è diventato un vero e proprio affare, una miniera d’oro grazie anche, purtroppo, a leggi che sono poco chiare.
Ricordiamo che, per l’acquisto di generi alimentari freschi come il pane, la carne, il pesce, la frutta e la verdura, dall’1 gennaio del 2018 è obbligatorio, da parte dell’esercente, l’uso del sacchetto bio il cui costo è però a carico del cliente. I costi caricati sulle spalle dei consumatori, nei mesi scorsi, hanno tra l’altro innescato una vera e propria rivolta sui social, ma ora a regime, stando all’inchiesta di Altroconsumo, la situazione è preoccupante in quanto sarebbe molto diffuso il business illegale delle buste di plastica.
Business illegale delle buste di plastica, dai sequestri alle frodi in commercio
Solo nello scorso mese di agosto del 2018, riporta altresì Altroconsumo, in Italia sono state sequestrate le bellezza di otto milioni di buste nell’ambito di accertamenti che hanno portato a rilevare violazioni amministrative, che sono state accertate dalla polizia, ed anche a denunce per frode in commercio.