Chi pensava che i parlamentari si sarebbero dati la zappa sui piedi da soli, possono togliersi l’illusione: Venerdì 15 settembre scadono i 4 anni 6 mesi e 1 giorno previsti dall’attuale legge per maturare il diritto alla Pensione per 608 parlamentari che hanno maturato tale requisito grazie ai 4 governi non legittimati dal voto popolare che si sono susseguiti in questi anni. Chi scommetteva che non ci sarebbero state elezioni anticipate e nemmeno sarebbe passata la nuova legge per evitare questo in tempi utili, evidentemente aveva ragione.

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Ciascun Parlamentare mensilmente lascia al fondo per la loro pensione circa mille Euro che va a costituire la pensione al compimento del 65° anno di età, che diventa 60 anni in caso di rielezione per un altro pari periodo. In pratica, in 9 anni i Parlamentari maturano il diritto ad una pensione a 60 anni di età pari a circa 1000/1100 Euro mentre un comune lavoratore deve attendere i 67 anni per percepirne anche parecchio di meno. Se fosse caduto il governo dopo il referendum del 4 dicembre 2016 e si fosse andati ad elezione per rinnovare il Parlamento ed il governo, i Parlamentari che ancora non avevano maturato il diritto alla pensione, si sarebbero trovati ad aver versato circa 40 mila euro senza averne beneficio.

Ovvio che non potevano accettare una cosa del genere ed ecco che siamo arrivati al dunque, al punto preannunciato da chi vedeva il trascinamento avanti di un altro governo popolarmente illegittimo come un motivo per non mollare la presa da un ennesimo privilegio che tocca il 64% dei parlamentari attuali. Nessuno si indigna?

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.