Entrambe criptovalute, ma con differenze sostanziali che le rendono diverse, a cominciare dal valore.
Bitcoin ed Ether, cosa scegliere
Come punto di partenza e riferimento, si possono confrontare Ethereum a Bitcoin, le due criptovalute più conosciute al momento, anche perché Bitcoin è balzato agli onori della cronaca per aver letteralmente e inspiegabilmente sfondato nel mondo economico. A prima vista, si può facilmente essere ingannati da somiglianze apparenti perché entrambe sono piattaforme open source che hanno quattro punti in comune, ossia una moneta virtuale, una blockchain intrinseca, un meccanismo di consenso decentralizzato basato sull’onere della prova, e i cosiddetti minatori che sostengono il network. Eppure, non sono affatto simili. In realtà, Ethereum sta percorrendo una direzione diversa rispetto ai Bitcoin, nonostante il grafico di https://criptovalute.io mostra le varie quotazioni, altro punto di differenza tra le due valute virtuali.
Meccanismi di Bitcoin
Bitcoin è stato originariamente concepito come un network per il trasferimento di valori monetari in una criptovaluta decentralizzata, e lo scopo principale di questo blockchain era di rappresentare la spina dorsale della fiducia per queste transazioni finanziarie. È stato solo di recente che la blockchain di Bitcoin ha iniziato ad essere impiegata in applicazioni non finanziarie relative alla fiducia decentralizzata e come riserva di valore, tanto da salire in vetta alla classifica e ad aumentare appunto il suo valore, per la felicità di chi ha speso una manciata di centesimi anni fa e ora si ritrova milionario. Anche se le notizie recenti di un crollo hanno spaventato i finanziatori, consapevoli, del resto, dei rischi di instabilità delle crypto. Al contrario, Ethereum è stato concepito sin dal primo giorno come una piattaforma di sviluppo software per applicazioni decentralizzate, e la sua blockchain è stata specificamente progettata per supportare le applicazioni in esecuzione su di essa.
Ethereum, la moneta virtuale di massa
Per farla breve, Ethereum si è ispirato all’esperienza di Bitcoin e ha rimediato ad alcuni dei suoi difetti. Infatti, questo network è più veloce nello svolgimento delle verifiche, completate tra i 5 e i 30 secondi, contro il suo “avversario” che ci impiega ben 10 minuti per effettuarle. Se un Bitcoin il calcolo ruota intorno alla valuta e basta, su Ethereum il tutto ruota sia intorno alla moneta virtuale, sia alla stessa rete. La stessa Ether non è concepita per il pagamento di beni e servizi o un surrogato dell’oro, bensì un mezzo per pagare costi di transazione per eseguire vari programmi di business inviati dagli utenti nelle varie blockchain. Insomma, più domanda di transazioni si ottiene, più il valore di Ether aumenta. Requisito fondamentale è anche la convenienza di lungo termine di una blockchain molto trafficata. Dato che non è focalizzata sulla realizzazione di transazioni finanziarie, lo scopo della blockchain nella piattaforma Ethereum è diverso da quella di Bitcoin. Tecnicamente, in Ethereum non ci sono limiti alla dimensione di un blocco, e il sistema si modifica in maniera dinamica nel suo insieme continuando a lavorare per migliorare gli aspetti pertinenti alla scalabilità. Lo scopo è quello di abbassare i costi di transazione. E, cosa da non trascurare, ora Bitcoin non è molto accessibile alla massa, visto l’elevato valore, mentre Ethereum ha un valore tale che anche i piccoli investitori possono farci un pensierino.