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Pace fiscale o condono tasse arretrate, come funziona e vantaggi per i cittadini

Scadenze fiscali imprese, numero adempimenti sfiorerà quota 100

Dopo la rottamazione delle cartelle esattoriali con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, già Equitalia, nel nostro Paese per le agevolazioni sul pagamento delle tasse arretrate potrebbe arrivare una vera e propria svolta. L’attuale Governo giallo-verde, ovverosia quello a trazione M5S e Lega, nell’Accordo di Programma ha inserito pure la cosiddetta pace fiscale che, da parte di alcuni partiti di opposizione, è stata in tutto e per tutto bollata come un condono.

Pace fiscale o condono, boccata d’ossigeno per le imprese

Se con la rottamazione delle cartelle esattoriali, proposta e prorogata da un paio d’anni a questa parte a più riprese, molti contribuenti, anche con il pagamento a rate, hanno chiuso la partita con il Fisco, con la pace fiscale l’attuale Governo in carica punta anche a rilanciare l’economia agevolando le imprese che, a causa delle tasse pregresse, rischiano di chiudere i battenti o comunque hanno difficoltà nel continuare a portare avanti le ordinarie attività di produzione.

Rispetto alla rottamazione, detta anche definizione agevolata, la pace fiscale, tra l’altro, non solo permetterà, se varata, di pagare le tasse senza le sanzioni, ma anche di ottenere sull’importo delle cartelle un forte sconto in modo tale da agevolare la definizione della posizione con il Fisco. Ecco perché, secondo alcuni partiti di opposizione, la pace fiscale non è un’agevolazione fiscale, ma in tutto e per tutto un condono che andrà a favorire coloro che per anni, pur potendo, non hanno mai pagato le tasse.

Pace fiscale o condono tasse arretrate per molti ma non per tutti

Pur tuttavia, stando a quanto è emerso finora da fonti parlamentari, la pace fiscale non dovrebbe prendere la forma di un condono sulle tasse arretrate in quanto sarà per molti ma non per tutti. La misura, in particolare, dovrebbe essere varata a favore di cittadini e imprese in difficoltà, ovverosia senza possedere a livello patrimoniale ed economico le risorse per potersi mettere in regola. Lo sconto sulle cartelle da pagare, non a caso, dovrebbe essere collegato proprio in rapporto ed in proporzione all’impossibilità di sanare annose pendenze con il Fisco.

Sebbene le liti pendenti con il Fisco siano in calo, e nonostante le entrate tributarie siano in aumento, i procedimenti legati alle tasse non pagate sono ancora tanti e rappresentano una grossa fetta in Italia delle cause civili. La pace fiscale contribuirebbe così ad agevolare i cittadini e le imprese, e ad alleggerire il carico in gestione alla giustizia con tutti i risvolti positivi che ne conseguono.

Aliquote pace fiscale, le soluzioni allo studio sulle tasse arretrate

La pace fiscale, da parte dell’attuale Governo italiano in carica, potrebbe essere varata in due step come segue: entro l’anno in corso per le imprese, e poi a partire dal 2019 anche per i privati cittadini che sono ancora alle prese con pesanti pendenze nei confronti della ex Equitalia. Inoltre, in base all’importo da pagare, al patrimonio ed alle disponibilità economiche, la pace fiscale potrebbe prevedere il pagamento di una percentuale del debito dovuto tra un minimo del 6% ed un massimo del 25%. Trattasi per ora di numeri ipotetici anche perché in merito il Governo, che è comunque al lavoro sulla misura, non ha ancora presentato un qualche documento ufficiale o bozza legata al futuro varo della pace fiscale.

Così come il meccanismo della pace fiscale non è stato ancora spiegato nei dettaglio, allo stesso modo non sono stati forniti i numeri ufficiali stimati sul gettito della misura per le casse dello Stato. Quel che è certo, ad oggi, è che le risorse della pace fiscale dovrebbero essere reinvestite dal Governo italiano sulle misure dell’Accordo di Programma più onerose a partire dall’introduzione della cosiddetta flat tax, e passando per il reddito e per la pensione di cittadinanza.

Rischi entrate tributarie con la pace fiscale

Gli economisti ed i politici contrari alla pace fiscale ritengono che la misura annunciata dal Governo abbia avuto ripercussioni negative sull’ultima definizione agevolata con la conseguenza che gli incassi per l’Erario potevano essere più alti. Invece, ma trattasi solo di supposizioni, in attesa della pace fiscale, che è decisamente più vantaggiosa rispetto alla rottamazione delle cartelle, molti contribuenti avrebbero preferito saltare l’ultima definizione agevolata ed aspettare novità dal Governo.

Nel dettaglio, stando ai dati consolidati sulla prima edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, da un lato nelle casse dello Stato entrerà 1 miliardo in più rispetto a quanto è stato preventivato, ma per i debiti fiscali e tributari sopra la soglia dei 100.000 euro uno su due ha preferito non pagare nonostante l’adesione dopo aver presentato regolamente e nei termini la domanda. Il che lascia intendere come con la pace fiscale potrebbe esserci una vera e propria corsa alla regolarizzazione da parte di persone fisiche e giuridiche che devono allo Stato italiano decine e spesso centinaia di migliaia di euro approfittando proprio del fatto che fino al 75% del dovuto possa essere letteralmente stralciato.

Francesco Santoro:
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