Hoverbike S3

Sappiamo bene come la tecnologia, negli ultimi anni, abbia fatto passi da gigante, ma è chiaro come il bello debba ancora venire. Quasi con cadenza settimanale spuntano delle novità da qualche parte nel mondo che svelano tecnologie difficili anche solo da immaginare una decina di anni fa.

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Proviamo a pensare, ad esempio, a quanto sta accadendo con i droni: ebbene, se un decennio fa avessimo parlato di queste cose, probabilmente saremmo stati presi per pazzi. Al giorno d’oggi, invece, i droni vengono utilizzati in tanti ambiti diversi e le applicazioni cresceranno sempre di più.

Attualmente, infatti, l’evoluzione della tecnologia ha consentito di realizzare dei velivoli senza pilota contraddistinti da una potenza sempre più elevata, così come da un livello di autonomia che non smette di crescere e con la capacità di mettersi “in groppa” dei carichi che saranno sempre più pesanti. Insomma, dal pitbike, sempre più amato e diffuso come testimoniano i numerosi siti di ricambi come Mobsterpitbike, alle moto volanti il passo sembra essere più breve di quello che si possa immaginare.

Scopriamo la nuova Hoverbike S3

Infatti, come volevasi dimostrare, il team della startup russa Hoversurf ha deciso di dare il via alle danze, sviluppando quella che si può considerare a tutti gli effetti la prima moto volante.

Si tratta della Hoverbike S3, che riesce a toccare una soglia di velocità massima pari a ben 96 km/h. Per il momento, però, non tutti possono comprarla. Infatti, per poter guidare questa moto volante serve avere una specifica licenza da pilota: prenderla non è proprio una passeggiata, anche dal punto di vista economico.

Infatti, il costo della licenza è pari a 150 mila dollari e prevede la frequentazione obbligatoria di un corso di pilotaggio che viene organizzato in California. Per il momento è già in uso nel distretto di polizia di Dubai, che sfrutta la moto volante proprio per pattugliare alcune zone della città particolarmente ricche di traffico.

Come è nata questa moto volante?

L’idea di creare un tale mezzo a metà tra una specie di elicottero e una moto è di Alexander Atamanov, colui che ha fondato l’azienda che si occupa di realizzare queste moto volanti. Alla base, la volontà di rendere disponibile a (quasi) tutti la possibilità di volare, di spingersi verso l’alto lasciando il terreno sotto i propri piedi.

La prima cosa che hanno fatto è stata quella di progettare uno schema bi-elica, per poi successivamente arrivare al quadri-elica. Nel momento in cui la compagnia ha tolto i veli al prototipo della moto volante, l’interesse si è moltiplicato in modo impressionante ed è chiaro come l’impegno e gli sforzi per realizzare il progetto siano stati ancora più intensi. Per il momento sono quattro i prototipi che sono stati sviluppati.

Il primo è ancora in laboratorio, un altro serve per i test, mentre il quarto è quello creato in fibra di carbonio e destinato alla polizia di Dubai, con cui è stato concluso un vero e proprio contratto. Scendendo nello specifico, queste moto riescono anche a mantenersi in aria per una trentina di minuti senza una persona alla guida, mentre l’autonomia scende a 15-20 minuti con il peso di un pilota. Questa moto volante può toccare un’altezza massima pari a 15 metri, anche se a Dubai si è toccata addirittura la soglia dei 30 metri.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.