Virus criptovalute, attenzione ai rischi con uso chiavette Usb

Le chiavette Usb sono molto comode per trasportare quantità di dati e per archiviare foto, video e documenti importanti, compresi quelli che sono riservati, ma sono anche pericolose in quanto potenziale veicolo di virus.

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Rischi chiavette Usb, dal malware ai cryptominer

Questo è quanto, in accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di Stampa Ansa.it, ha messo evidenza Kaspersky Lab in base ai dati che sono emersi da una ricerca con focus proprio sui supporti removibili.

Stando ai risultati della ricerca, la percentuale di vittime di virus attraverso le chiavette Usb è in aumento. Nella maggioranza dei casi si tratta di malware, ma spesso pure dei cosiddetti cryptominer che non sono altro che dei virus che, all’insaputa dell’utente, avviano la produzione/estrazione di monete virtuali decentralizzate.

Virus chiavette Usb, 1 su 10 è un cryptominer

Lanciate sul mercato 20 anni fa, sulle chiavette Usb 1 virus su 10 è un cryptominer a conferma del fatto che le ‘pennette’ sono comode, sono utilizzate anche per uso professionale, e non solo privato, ma sono e restano un pericolo di infezioni per i computer. L’infezione dalla chiavetta al personal computer avviene spesso senza che questa venga rilevata con Africa, Asia e Sud America che sono i Paesi dove il contagio è più diffuso.

La prima chiavetta Usb messa in commercio risale al 2000, ma a realizzare il primo dispositivo Usb in assoluto, nel 1995, fu un consorzio formato dalle aziende IBM, Microsoft, Hewlett-Packard e Compaq, che poi venne lanciato sul mercato l’anno dopo. Il successo delle Usb, a distanza di 20 anni, continua al punto che questi dispositivi ora si possono connettere pure in auto.

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Di Annalisa Ruzzo

Sono Annalisa Ruzzo, una web editor con esperienza in categorie come economia, tecnologia e salute.