Il ciclo economico nell’Eurozona è in rallentamento, e così anche l’Agenzia di rating Fitch ha annunciato una sforbiciata alle stime di crescita nel Vecchio Continente. Nel dettaglio, le stime sulla crescita del Pil nell’Eurozona, per il corrente anno, sono state abbassate da +1,7% a +1%, in linea peraltro con quanto stimato ora da Fitch per la Germania.
Pil Italia da +1,1% a +0,3% nel 2019 secondo le stime di Fitch
Ancora una volta, dal lato della crescita, l’Italia è la Cenerentola con una stima di incremento del Pil tagliata per il 2019 da +1,1% ad un modesto +0,3% che è largamente inferiore a quanto stimato dal Governo giallo-verde con l’ultima Legge di Bilancio.
Riviste al ribasso pure le stime di crescita degli altri principali Paesi europei a partire dalla Spagna, da +2,3% a +2,1%, e passando per la Francia di Macron con un +1,4% rispetto alla precedente stima di +1,7% formulata dall’Agenzia di rating.
Tra i fattori che hanno portato alla frenata della crescita economica in Europa, Fitch ha elencato e segnalato il rallentamento dell’espansione del Pil cinese, le tensioni globali sul commercio ed anche le questioni legate alla Brexit.
Rallentamento area euro, la Bce riattiverà il quantitative easing? Focus sull’esito delle Elezioni Europee
Al punto che l’Agenzia di rating di questo passo non esclude che, con il deterioramento dell’espansione economica nell’Eurozona, la Bce possa riavviare il percorso legato all’acquisto di asset che, con il cosiddetto quantitative easing, è stato archiviato alla fine dello scorso mese di dicembre.
Alle porte, inoltre, ci sono le Elezioni Europee e la possibile avanzata dei cosiddetti partiti euroscettici. Al riguardo Fitch è chiara nell’affermare che ‘la prospettiva di un’avanzata delle forze euroscettiche potrebbe aumentare le tensioni dei mercati finanziari, danneggiare la fiducia e ridurre gli investimenti’.