Compilazione assegni corretta, ecco come evitare le sanzioni

Si chiama CIT, Check Image Truncation, ed è una nuova procedura che trasforma gli assegni in un documento digitale nel momento in cui questi vengono versati in banca. Ne dà notizia l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, nel sottolineare come anche gli assegni si vadano a adeguare al processo di digitalizzazione del Paese.

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Come funziona la Check Image Truncation per gli assegni

La novità non cambia le modalità di utilizzo e di versamento degli assegni da parte della clientela bancaria. La nuova procedura riguarda infatti l’incasso, ragion per cui l’ABI raccomanda di compilare gli assegni con una scrittura chiara e comprensibile, apporre firme, e girate negli spazi appositi evitando sovrapposizioni, e custodire il titolo di credito in modo tale che questo non si danneggi e non si consumi. La Check Image Truncation, in ambito bancario, riduce i rischi di scambio materiale e quelli legati alla lavorazione manuale così come è avvenuto sinora.

Nel caso in cui, con la nuova procedura Check Image Truncation, la banca non riuscisse a creare una immagine digitale valida dell’assegno, allora questo sarà soggetto a step di lavorazione più lunghi per i quali l’istituto di credito provvederà ad informare tempestivamente il cliente.

ABI avverte, no all’invio di immagini digitali degli assegni

Per quanto detto, quindi, con la nuova CIT sono le banche a creare le immagini digitali degli assegni, mentre i titoli di credito continueranno a circolare in modalità cartacea. Di conseguenza, l’Associazione Bancaria Italia consiglia di diffidare sempre di chi chiede, per perfezionare un pagamento, l’invio della fotografia di un assegno. Spesso, in tal caso, si nascondono infatti dei tentativi di truffa.

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