Da Luigi di Maio e Matteo Salvini, con il professor Giuseppe Conte incaricato Premier, a Carlo Cottarelli, economista italiano con una lunga militanza nell’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, e noto nel nostro Paese per essere stato commissario alla revisione della spesa, ovverosia alla spending review. Questo è quanto successo ieri in un weekend convulso e ricco di colpi di scena.
Governo M5S-Lega bloccato dal Presidente della Repubblica
Si è passati dal reddito di cittadinanza alla spending review dopo che il Presidente della Repubblica ha bocciato la lista dei ministri presentata dal noto giurista che ha gettato la spugna rimettendo l’incarico nelle mani del Capo dello Stato.
Di conseguenza è fallito il progetto di accordo di programma e di governo tra M5S e Lega con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, dopo averlo invitato a salire al Colle, ha dato l’incarico a Carlo Cottarelli per la formazione di un nuovo governo. Trattasi, nello specifico, del tentativo di formazione di un Governo neutrale finalizzato ad accompagnare il Paese a nuove elezioni.
Governo Cottarelli con o senza fiducia del Parlamento
Nell’accettare con riserva l’incarico, Carlo Cottarelli ha ipotizzato per il nuovo Governo, che sarà neutrale, due scenari: voto dopo il mese di agosto del 2018 in caso di mancata fiducia del Parlamento; voto nei primi mesi del 2019 ed approvazione della Legge di Bilancio dello Stato, entro la fine del corrente anno, in caso di fiducia.
Se Lega e M5S, al Senato ed alla Camera, voteranno compatti contro il nuovo Governo neutrale, allora è lecito ipotizzare che quello guidato da Carlo Cottarelli, per le prossime settimane, sarà un Esecutivo di minoranza.