Un approccio, morbido, morbidissimo sui tassi di interesse nel 2019. E’ questa la posizione che è emersa dalle ultime dichiarazioni di Jerome Powell, il Presidente della Federal Reserve, sul costo del denaro.
Wall Street vola nella seduta del 4 gennaio 2019, rally grazie proprio alla Federal Reserve che ha cambiato strategia
Fino a poche settimane fa gli economici, per il 2019, erano pronti a scommettere su due/tre rialzi dei tassi di un quarto di punto l’uno da parte della Banca centrale americana. Ma ora, tra gli effetti legati alla guerra dei dazi, e la caduta di Wall Street nel quarto ed ultimo trimestre dello scorso anno, hanno a quanto pare indotto la Federal Reserve a adottare un approccio più cauto.
In tempi non sospetti era stato direttamente Donald Trump, il Presidente degli Stati Uniti, a contestare a più riprese l’operato della Federal Reserve che, anche nello scorso mese di dicembre, ha alzato di nuovo i tassi di un quarto di punto. Ora invece nel corso del 2019 il costo del denaro potrebbe anche non aumentare, e su questa ipotesi allettante, per i mercati azionari a stelle e strisce, venerdì scorso a Wall Street sono tornati a valanga gli acquisti.
Jerome Powell esclude dimissioni anche se la richiesta arrivasse dalla Casa Bianca
Il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che la politica monetaria non ha il pilota automatico, e che si guaderà anche ai mercati prima di prendere delle decisioni. Ma nello stesso tempo, in risposta a Donald Trump, ha pure precisato che non si dimetterebbe neppure dietro esplicita richiesta da parte del capo della Casa Bianca.