pagamenti Partita IVA

Per chi decide di mettersi in proprio, conoscere il calendario esatto con le scadenze dei pagamenti per la partita IVA è fondamentale. Sebbene capiti che possa slittare di qualche giorno o settimana, normalmente segue una struttura chiara e precisa, che è bene tenere a mente.
Per aiutarti a non perdere nessun appuntamento fiscale e previdenziale, abbiamo riassunto lo schema principale grazie anche al prezioso contributo del Servizio Contabile Italiano.

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Le scadenze del regime forfettario

Chi ha deciso di aprire la partita IVA a regime forfettario, con una conveniente imposta unica al 5% per i primi 5 anni e al 15% dal sesto anno in poi, ha un calendario piuttosto semplice da seguire, suddiviso sostanzialmente in due parti.

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La prima scadenza per il pagamento delle tasse è fissata a fine giugno, solitamente il 30 giugno, data in cui si deve provvedere al saldo riferito al fatturato dell’anno precedente e al primo acconto dell’imposta sostitutiva e dell’INPS. Volendo è possibile suddividere l’importo in un massimo di sei rate fissate mensilmente fino a novembre. Quest’anno, causa Covid, tale scadenza era stata ritardata di qualche settimana per aiutare le partite IVA in difficoltà.

La seconda scadenza per il pagamento è a fine anno, in genere il 30 novembre, data in cui deve essere pagato il secondo acconto dell’imposta sostitutiva e dell’INPS. Tale importo non è rateizzabile e deve essere liquidato in un’unica soluzione. I forfettari sono però esenti dal versamento dell’IVA.

Partita IVA con regime ordinario

Rientrano nel regime ordinario tutti i titolari di partita IVA che superano i 65.000 euro di fatturato annuo. Nel loro caso non c’è un’unica imposta sostitutiva, ma devono essere versate anche le quote relative a :

  • IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche)
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive)
  • IVA

L’IRPEF viene calcolata in base al reddito e su 5 scaglioni progressivi diversi, a cui viene assegnata una rispettiva aliquota (si va dal 23% al 43%). L’IRAP va pagata solo se si hanno dipendenti ed è calcolata sui compensi ricevuti, a cui sono già stati sottratti i costi, e si aggira intorno al 3,9%.

Il pagamento di entrambe viene calcolato sulla dichiarazione dei redditi e avviene di solito in due rate: una deve essere versata entro il 30 giugno insieme al saldo dell’anno precedente, mentre la seconda entro il 30 novembre. Anche in questo caso, si deve procedere con un versamento telematico via F24.

Contestualmente, per gli iscritti alla Gestione Separata c’è anche il pagamento dei contributi INPS. Si tratta dei professionisti senza cassa previdenziale, che sono tenuti a versare una percentuale fissa pari al 27,72%. I professionisti con cassa autonoma, invece, fanno riferimento alla propria categoria, mentre artigiani e commercianti sono tenuti a versare una somma fissa di 3.500 euro, suddivisa in 4 rate così fissate:

  • 16 maggio
  • 16 agosto
  • 16 novembre
  • 16 febbraio dell’anno successivo

Come funziona il versamento dell’IVA

Chi ha aperto una partita IVA, ma non rientra nella categoria dei forfettari, è soggetto al pagamento dell’IVA che attualmente è al 22%. Tuttavia, in quanto soggetto passivo d’imposta, ha diritto alla detrazione dell’IVA e deve versare all’erario la quota incassata dai clienti al netto di quella pagata ai fornitori.

Nel caso l’IVA sia a debito, il pagamento dell’IVA avviene tramite modello F24, presentato in via telematica. Se invece l’IVA è a credito, la somma deve essere scalata nella successiva liquidazione oppure si può richiedere un rimborso. Hai dimenticato di pagare l’IVA entro le scadenze? Niente panico, puoi sempre esercitare il ravvedimento operoso e avere diritto a una riduzione della sanzione prevista.

La liquidazione dell’IVA è fissata ogni mese (il 16 del mese successivo) oppure ogni 3 mesi, in base al proprio volume d’affari. Tra le partite IVA che possono pagare trimestralmente ci sono ad esempio queste categorie:

  • Autotrasportatori conto terzi
  • Distributori di carburanti
  • Attività di servizi al pubblico
  • Arti e professioni sanitarie

Per chi paga ogni 3 mesi, le scadenze sono normalmente così ripartite:

  • Primo trimestre: pagamento dell’IVA al 16 maggio
  • Secondo trimestre: pagamento dell’IVA al 20 agosto
  • Primo trimestre: pagamento dell’IVA al 16 novembre
  • Quarto trimestre: pagamento dell’IVA a conguaglio, fissato al 16 marzo dell’anno successivo

Per concludere

Come vedi, il calendario delle scadenze dei pagamenti per le partite IVA è piuttosto fitto. Per questo motivo è sempre consigliato farsi seguire da un bravo commercialista che sappia gestire al meglio la situazione e segnalare ogni data utile per i versamenti.

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Di Pamela

Blogger di tecnologia, viaggi ed economia. La mia passione per la scrittura mi ha permesso di intraprendere l'attività di gestione portali web che porto avanti dal 2010.