I turisti italiani e stranieri in vacanza spendono un terzo del budget per il cibo. A metterlo in evidenza è stata la Coldiretti nel commentare il rapporto, a cura dell’Ufficio Studi Enit, sul turismo enogastronomico elaborato dall’Osservatorio Nazionale del Turismo. In particolare, la spesa per il cibo in vacanza è legata alla consumazione di pasti non solo presso trattorie, ristoranti ed agriturismi, ma anche per il cibo di strada e per l’acquisto di altre specialità enogastronomiche.
Spesa per il cibo decolla in vacanza grazie ai primati enogastronomici made in Italy
Di riflesso, in Italia annualmente nel settore turistico quella relativa al cibo è diventata la prima voce di budget raggiungendo, per la prima volta, la soglia dei 30 miliardi di euro considerando complessivamente i vacanzieri italiani e quelli stranieri. La Coldiretti al riguardo mette in risalto come il traguardo raggiunto sia strettamente legato alla forte attrattività dell’Italia dal fronte culinario dato che il nostro Paese, su tutti i fronti, vanta dei primati a livello enogastronomico.
Inoltre, nonostante nel mezzo ci sia stata la lunga crisi, in Italia dal 2008 ad oggi la spesa turistica dedicata alla tavola è aumentata del 40%. E questo grazie al fatto che sempre più spesso anche i souvenir, al ritorno dalla vacanze, sono a loro volta dei cibi.
I souvenir enogastronomici al ritorno dalle vacanze
Nel dettaglio, i souvenir enogastronomici al rientro dalle vacanze spaziano dai vini ai salumi, e passando per le conserve, l’olio di oliva ed il formaggio, e spesso vengono preferiti non solo ai prodotti artigianali, ma anche ai gadget come i portachiavi, ed alle magliette.