Esame di maturità, tema storico sparisce dalle tracce della prima prova scrittaEsame di maturità, tema storico sparisce dalle tracce della prima prova scritta

La normativa fiscale in vigore permette alle famiglie residenti in Italia, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, di scaricare molte spese sostenute per mandare a scuola i figli. A ricordarlo è l’Associazione Adoc nel precisare come le spese scuola ammesse a detrazione possano essere scaricate o dal diretto interessato, oppure dai genitori che hanno figli a carico. Al riguardo l’Associazione dei Consumatori precisa che un figlio, indipendentemente dalla convivenza o meno con i genitori, è considerato a carico se il suo reddito annuo non supera la soglia dei 2.840,51 euro.

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Detrazioni fiscali scuola al 19% dei costi sostenuti

L’aliquota legata alla detrazione è pari al 19% dei costi sostenuti per ogni figlio fino ad un massimale, per lo scarico nella dichiarazione dei redditi, di 786 euro di spese scolastiche. Il limite, inoltre, dal prossimo anno aumenterà ad 800 euro.

Le detrazioni valgono per qualsiasi scuola di ogni ordine e grado, e quindi a partire dagli asili nido e passando per le scuole dell’infanzia, le scuole primarie, le scuole medie inferiori, le scuole medie superiori, l’università, i master e fino ad arrivare alle scuole di specializzazione, ai dottorati di ricerca ed ai corsi di perfezionamento.

Quali spese per la scuola si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi?

Le spese scuola che si possono detrarre spaziano dalle tasse di frequenza a quelle di iscrizione, e passando per i contributi obbligatori, i contributi volontari, le spese sostenute per la mensa, i costi per le gite scolastiche, le erogazioni liberali, i costi assicurativi, le spese per i servizi scolastici integrativi e, riporta altresì l’Associazione dei Consumatori Adoc, ogni altro contributo che è finalizzato all’ampliamento dell’offerta formativa della scuola, e che è stato deliberato dai rispettivi organi di Istituto.

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