Lavoro nero, in Italia ci sono 3,3 milioni di persone sfruttate

In Italia sono 3,3 milioni le persone sfruttate, ovverosia quelle che lavorano in nero, e che vanno ad interessare tutti i settori produttivi del nostro Paese. Questo è quanto, tra l’altro, ha messo in evidenza Maurizio Gardini, il presidente dell’Alleanza Cooperative Italiane, nel corso ella prima edizione della Biennale della Cooperazione tenutasi a Bologna.

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La paga media oraria crolla da 16 ad 8 euro con il lavoro nero

Le persone che lavorano in nero vengono pagate ad una media oraria che, rispetto al lavoro regolare, crolla da 16 a soli 8 euro l’ora a fronte di un’evasione, tra tasse e contributi, che si attesta attualmente a 108,9 miliardi di euro annui, ovverosia pari ad un ventesimo del nostro debito pubblico.

Dei 108,9 miliardi di euro evasi, 35,3 miliardi di euro sono riconducibili all’imposta sul valore aggiunto, ovverosia ad Iva non versata, 7,6 miliardi di Imposta regionale sulle attività produttive (Irap), ed 11,1 miliardi di euro complessivi di evasione contributiva in accordo con un’elaborazione dell’Alleanza Cooperative Italiane su dati del Censis, del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), e dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat).

Le richieste dell’Alleanza Cooperative Italiane al Parlamento

L’Alleanza Cooperative Italiane, di conseguenza, chiede al Parlamento italiano un intervento legislativo che vada a ripristinare le sanzioni penali per l’appalto illecito di manodopera, ed anche per la liquidazione coatta amministrativa. E questo perché, sempre secondo l’Alleanza Cooperative Italiane, entrambe le misure nella scorsa legislatura sono state annacquate quando invece è del tutto inaccettabile che chi compie gravi illeciti nel mondo del lavoro non venga punito nonostante mortifichi i lavoratori, avvantaggia i delinquenti, droga l’economia ed estromette gli onesti.

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