C’è un compleanno per tutto e per tutti, anche per lo spam, ovverosia per i messaggi di posta elettronica indesiderata. Il primo messaggio spam, infatti, risale a 40 anni fa, e precisamente al 3 maggio del 1978 quando Gary Thuerk, che ricopriva il ruolo di responsabile marketing di una società informatica, inviò a quasi 400 persone una e-mail a fini commerciali senza aver acquisito il consenso da parte dei destinatari.
Posta spazzatura ovunque, dalle caselle e-mail ai social network
E se l’invenzione dello spam è di lunga data, ad oggi il problema relativo alla ricezione di posta elettronica ‘spazzatura’ non è stato per nulla risolto. E questo perché oltre la metà dei messaggi che arrivano sulle nostre caselle e-mail sono non richiesti. Inoltre, lo spam trova campo libero non solo attraverso gli indirizzi e-mail, ma anche sui social network e nelle chat.
E’ anche vero che rispetto al passato gli account di posta elettronica sono in genere dotati di efficienti filtri anti-spam, ma ogni tanto qualche messaggio sfugge con la conseguenza che non mancano i casi di ritrovarsi, tra la ‘posta in arrivo’, promozioni relative a medicinali miracolosi, a tecniche per guadagnare e diventare ricchi in poco tempo, e fino ad arrivare ai tentativi di truffa.
Le campagne spam dei criminali informatici basate sui grandi temi di attualità e cronaca
Secondo Kaspersky, società leader nella sicurezza informatica, l’anno scorso le cosiddette e-mail spazzatura, sul totale dei messaggi di posta elettronica che sono stati ricevuti a livello globale, sono stati in percentuale pari al 56,63%. Al riguardo i criminali informatici pianificano vere e proprie campagne di mailing digitale massivo sfruttando in prevalenza i grandi temi di attualità, dagli uragani alle criptovalute e passando per i forti terremoti.