Quando si parla di gas metano, si fa riferimento al combustibile maggiormente impiegato per quanto riguarda i gruppi di cogenerazione. Il motivo è piuttosto facile da intuire, dal momento che stiamo facendo riferimento alla fonte fossile che si differenzia sia in termini di efficienza che di pulizia, con il vantaggio di essere legata a dei costi tipicamente operativi che si possono confrontare e valutare con la dovuta attenzione in fase progettuale.
Bertoli srl propone alle imprese i suoi cogeneratori a gas metano, che producono energia elettrica e termica a partire dallo stesso impianto: si tratta ovviamente di imprese con un fabbisogno energetico annuale molto elevato.
La convenienza della cogenerazione
Uno degli aspetti che portano più spesso a scegliere la cogenerazione è indubbiamente il più alto livello in termini di efficienza energetica.
Stiamo facendo riferimento a un processo che va a sfruttare l’enorme quantitativo di energia termica che di solito, altrimenti, finisce per disperdersi all’interno della produzione di elettricità, garantendo che l’impianto raggiunga un rendimento totale che si aggira tra l’85% e il 90%.
In poche parole, facendo leva su un gruppo di cogenerazione, ecco che si riescono a produrre le medesime quantità sia di calore che di elettricità che vengono invece prodotti sfruttando due processi distinti, ma con un consumo di combustibile che è pari al 30% in meno. Questo impatto più basso sull’ambiente si tramuta in primo luogo su un risparmio dal punto di vista delle spese energetiche, ma al contempo è chiaro che i benefici si estendono pure all’ambiente, dal momento che si riducono notevolmente le emissioni nocive, anche se la quantità di energia che viene prodotta rimane in sostanza invariata.
Dove vengono usati gli impianti di cogenerazione
Questi impianti vengono suggeriti in un gran numero di settori. Si va dall’ambito industriale fino ad arrivare agli ospedali, passando anche per il settore terziario fino ad arrivare ai centri sportivi. L’uso di questi impianti ha come fine sia quello di riscaldamento degli ambienti che in termini di produzione di calore di processo. Sono due le tipologie di utenze che ne traggono vantaggio.
Prima di tutto quelle in cui i consumi elettrici, ma anche termici, sono particolarmente elevati e non variano nel tempo. Poi anche quelle che hanno delle spese di approvvigionamento dell’energia elettrica particolarmente elevate.
Il senso di puntare su un cogeneratore a metano
In gran parte dei casi, il combustibile che viene impiegato per garantire l’alimentazione al propulsore endotermico che caratterizza un gruppo di cogenerazione è rappresentato dal gas metano. Quest’ultimo si può considerare una fonte fossile tra le più pulite, senza dimenticare come si possa trovare praticamente ovunque.
L’impiego del gas metano non fa altro che far diminuire tutte quelle spese che sono legate alla manutenzione dell’impianto e, più nel complesso, riesce ad aumentare la vita degli impianti in cui viene utilizzato. È importante anche mettere in evidenza degli sgravi fiscali a favore di quelle imprese che sfruttano il gas metano all’interno degli impianti di cogenerazione.
Quando si deve scegliere l’impianto di cogenerazione, fa la differenza stabilire la soglia di potenza che consente di ottenere una massimizzazione dell’autoconsumo e non permetta la dissipazione del calore che si trova in eccesso, oppure che vada ad evitare l’immissione in rete troppo alta di energia elettrica.
Il sistema migliore per scegliere il più adeguato impianto di cogenerazione è sicuramente quello che prevede di effettuare una simulazione del funzionamento di varie soglie di potenza di cogeneratori, tenendo conto delle statistiche che riguardano i consumi termici, ma anche quelli elettrici sia dell’ultimo che del penultimo anno.
In questo modo si dovrà procedere per trovare quella taglia che, allo stesso livello in termini di ore di funzionamento, andrà a dissipare oppure a cedere il più basso quantitativo di energia. In fase di scelta si dovrà prestare tanta attenzione, dal momento che un errore in questa fase poi comporterà un pericolo più alto di incremento dei tempi di ritorno dell’investimento, facendo in modo che poi l’impianto di cogenerazione non sia più così vantaggioso rispetto ad altre soluzioni.