Energia eolica e solare fotovoltaico sono le due principali fonti di energia rinnovabile a trascinare in tutta europa quella che viene chiamata transizione energetica, cioè quel passaggio praticamente obbligatorio che ci porterà a produrre sempre meno energia con l’utilizzo di combustibili fossili come petrolio e carbone a favore delle energie pulite.

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Nel solo 2020 questi due settori hanno generato quasi il 40% dell’energia prodotta nell’Unione Europea, dato significativo sopratutto alla luce del fatto che per la prima volta si è superata la quantità di energia prodotta con fonti fossili come gas, carbone, petrolio.
L’obiettivo prefissato dall’UE è quello di raggiungere, entro il 2030, la riduzione del 55% dei gas serra responsabili del cambiamento climatico, ed anche l’Italia sta facendo la sua parte.

In Italia, infatti, il settore dell’energia eolica rappresenta investimenti per ben 3,5 miliardi di Euro/anno sviluppato da più di 25.000 persone addette nel settore.
L’obiettivo italiano è quello di raggiungere almeno i 20 GW di potenza prodotta, e ad oggi l’energia eolica rappresenta poco meno del 10% dell’ energia elettrica nazionale con i suoi 10 GW di potenza installata.

Buona parte di questa transizione energetica vede come protagontisti i grandi impianti offshore, cioè gli impianti eolici in mare aperto, però in Italia e nel mondo esistono e stanno nascendo soluzioni innovative per la produzione di energia dal vento con gli impieghi più disparati.

Stiamo parlando ad esempio dei settori del mini eolico e micro eolico, oppure di soluzioni nel trasporto marittimo come la nave svedese Oceanbird, oppure di piccole turbine che sfruttano il vento creato dal traffico stradale.

Mini e Micro eolico

I settori del mini eolico e micro eolico permettono di convertire in energia elettrica la forza del vento anche nei centri cittadini o in montagna e aperta campagna, e sono settori in continua crescita.
Questi due settori si differenziano per la quantità di energia prodotta, che va fino ai 20KW per il micro eolico e fino ad un massimo di 60 KW per il mini eolico.

Un altra differenziazione importante che si può fare è quella tra mini e micro eolico orizzontale, cioè le tre classiche pale eoliche a cui tutti siamo abituati, ed il mercato in continua espansione del mini e micro eolico verticale, più adatto a basse ventosità e ad installazioni urbane.

Un esempio di micro eolico verticale è quello dell’azienda Enessere, e ne troviamo una installazione anche di fronte a Green Pea, il nuovo store di prodotti eco sostenibili aperto da poco a torino.

Mini e micro eolico ad asse verticale

La caratteristica principale degli impianti di energia eolica ad asse verticale è quella di poter produrre energia da qualsiasi parte il vento arrivi, essendo omnidirezionali, e funzionano anche con bassa ventosità (anche 0,5 m/sec).
Sono inoltre molto più silenziose, hanno un ingombro ridotto ed hanno pure il vantaggio di avere un impatto visivo gradevole.

Forza del vento e trasporto marittimo

Se i grandi parchi eolici sono sopratutto offshore il motivo è che in mare aperto c’è una ventosità non solo più potente ma anche più costante, ma allora perché non sfruttare questo potenziale anche per le navi?
Un po’ come le barche a vela, ma pensando molto, ma molto più in grande, e anche se non è energia elettrica prodotta dal vento, sempre di energia eolica, cioè energia del vento, si tratta.

Ci ha pensato l’azienda del settore navale svedese Wallenius Marine, che in collaborazione del Royal Institute of Technology di Stoccolma sta progettando la nave Oceanbird, munita di 5 vele telescopiche che possono raggiungere gli 80 metri di altezza e capaci di fare una rotazione completa.

In questo modo, questa nuovissima nave da carico potrà navigare solo con la potenza del vento, sfruttando i motori a carburante solo per le manovre di partenza o per muoversi all’interno delle aree portuali.
Le vele di questa nave, in caso di tempeste o venti eccessivamente forti, sono progettate per poter autoregolare l’altezza in modo da non esporre troppo la nave alle intemperie, abbassandone così la linea di galleggiamento e conferendo più stabilità alla nave.

L’obiettivo di questa nave, quando sarà operativa, sarà quello di trasportare ben 7.000 automobili verso le coste degli Stati Uniti in circa 12 giorni, contro gli 8 di una normale nave a motore a combustibile. 4 giorni in più, ma caratterizzati dal 90% in meno di emissioni in atmosfera rispetto ad un normale cargo.

La messa in servizio di questa bellissima nave è prevista per il 2024.

Energia eolica dal traffico stradale

Un altro bel progetto che riguarda la produzione di energia eolica è quello che riguarda l’azienda turca Deveci Tech, che hanno puntato sullo sfruttare il vento creato dal traffico automobilistico.
Avete mai provato a sostare a bordo di un autostrada? Avete presente la massa d’aria spostata dai camion in transito? E allora, perché non sfruttarla?

Detto fatto ed è nata Enlil, questa nuova turbina frutto di una intuizione davvero innovativa che cerca di trovare il modo di produrre energia sostenibile.
Questa turbina eolica potrebbe raggiungere la produzione di 1 KW ora ed ha la sua particolarità di poter girare, e quindi generare energia, anche con il solo spostamento d’aria creato da un camion, e questo grazie a dei cuscinetti a sfera che ne riducono l’attrito.
Inoltre, essendo dei totem piazzati in mezzo al traffico possono benissimo fungere da misuratori della qualità dell’aria, aspetto da non sottovalutare.

Anche in Inghilterra è nato un simile progetto grazie a Barry Thompson, con lo sviluppo di turbine che possono generare la stessa energia elettrica di circa 20 mq di pannelli solari. Probabilmente nel Regno Unito nei prossimi anni si potranno vedere installate lungo alcune strade principali o particolarmente trafficate.

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Di Annalisa Ruzzo

Sono Annalisa Ruzzo, una web editor con esperienza in categorie come economia, tecnologia e salute.