Bitcoin causa di innalzamento temperatura globale, a rischio accordi sul clima

A causa del fatto che la produzione di Bitcoin richiede un elevato consumo di elettricità, l’oro digitale, da qui a 15 anni, potrebbe contribuire a far saltare gli accordi di Parigi sul clima. In accordo con uno studio universitario, infatti, il Bitcoin potrebbe far innalzare il termometro della temperatura globale di ben due gradi.

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Studio su Nature Climate Change svela rischi innalzamento temperatura globale

Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, mette in evidenza come i rischi per il clima, legati alla produzione del Bitcoin (BTC), siano strettamente legati all’aumento del tasso di diffusione della tecnologia che sta alla base, ovverosia alla blockchain.

Con la conseguenza che, considerando lo scenario peggiore, l’oro digitale entro il 2040 potrebbe contribuire a far saltare i target degli accordi di Parigi considerando l’efficienza energetica dei PC che si utilizzano per la produzione della criptomoneta, il luogo di estrazione e le emissioni che sono strettamente legate, nei vari Paesi, alla generazione di energia elettrica.

Bitcoin nella lista top emissioni CO2

Stando ai calcoli degli esperti, solo nel 2017 la produzione di Bitcoin ha causato, in termini di CO2, un’emissione di anidride carbonica pari a ben 69 milioni di tonnellate. Con la conseguenza che, di questo passo, i Bitcoin dovrebbero essere inseriti tra le cause principali dei cambiamenti climatici insieme al cibo, ai trasporti ed ai sistemi di riscaldamento e raffreddamento. Non è la prima volta che studi autorevoli mettono in risalto come il Bitcoin, al netto di ogni vantaggio legato alla sua esistenza, sia un asset digitale energivoro con la conseguenza che gli aspetti legati alla tutela dell’ambiente andrebbero affrontati con maggiore considerazione.

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Di Annalisa Ruzzo

Sono Annalisa Ruzzo, una web editor con esperienza in categorie come economia, tecnologia e salute.