Ai sensi dell’art. 18 del Decreto Legislativo 81/08, il Documento di Valutazione dei Rischi, o DVR, è d’obbligo in tutte le aziende con almeno un dipendente o un socio.
Si tratta di un prospetto che racchiude i possibili rischi sul posto di lavoro e le misure preventive per la sicurezza degli operai.
Il documento deve essere elaborato entro 90 giorni dalla data di inizio dell’attività e aggiornato entro 30 giorni ad ogni cambio aziendale, in caso di infortuni di qualsiasi entità, in occasione dell’acquisto di nuovi macchinari e qualora si verifichino problemi di salute legati all’attività.
Per chi non dovesse rispettare le disposizioni sono previste pesanti sanzioni che vanno da 3.000 a 15.000 euro a carico del Datore di Lavoro. Si può incorrere anche nella detenzione fino ad un massimo di otto mesi. In caso di recidività, l’attività verrà sospesa per un tempo da definire.
Il documento è uno strumento valido per la valutazione delle situazioni di pericolo all’interno di un’azienda. Sulla base di queste ultime, viene attuato un piano di prevenzione e di protezione per la sicurezza dei lavoratori, in modo da ridurre le possibilità di incidenti più o meno gravi.
Il Datore di Lavoro ha la responsabilità di redarre ed aggiornare il DVR. È vietato affidare ad altre persone la compilazione del documento. Tuttavia, in caso di difficoltà, il Titolare dell’impresa può comunque richiedere il supporto di un tecnico specializzato in sicurezza sul lavoro per avere una consulenza mirata.
Accanto al Datore di Lavoro, ci sono altre figure di supporto: il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, il Medico Competente occupato nella predisposizione del piano di sorveglianza sanitaria, il Rappresentante dei lavoratori che viene consultato al momento della valutazione dei rischi e a cui è destinata una copia del documento per presa visione.
A cosa serve il Documento di Valutazione dei Rischi e come funziona?
Il DVR è d’obbligo per ogni azienda e ne regolarizza la posizione. Il documento valuta le probabilità che possa accadere un evento pericoloso per i lavoratori; ne calcola l’entità proponendo possibili misure per la prevenzione e la protezione degli operai.
Prima di redarre il documento, in forma digitale oppure cartacea, è indispensabile raccogliere diverse informazioni tra cui: il numero dei dipendenti, i compiti svolti da ciascuno e le fasi del processo lavorativo.
Il DVR deve essere completo e contenere i dati dell’azienda, l’anagrafica del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del Medico competente e dei Rappresentanti dei lavoratori.
Va inserito anche un elenco dettagliato di tutti i macchinari, le strumentazioni, le eventuali sostanze chimiche e infiammabili presenti in azienda. È necessaria una lista delle mansioni svolte dagli operai e una relazione di tutti i possibili rischi a cui possono andare incontro (ad esempio rumore, vibrazioni, radiazioni e quant’altro) evidenziando la gravità.
È richiesto un piano che racchiude tutte le procedure da mettere in atto per migliorare i livelli di sicurezza, indicando le tempistiche necessarie e i dispositivi di protezione individuale (DPI) da utilizzare.
Per semplificare le procedure le aziende possono utilizzare un modello DVR standard. Tuttavia questa tipologia di documento non offre alcuna garanzia di tutela nel caso in cui avvengano ispezioni dagli enti preposti al controllo, soprattutto in seguito a infortuni più o meno gravi.
Conclusione su DVR
Il Documento di Valutazione dei Rischi è obbligatorio per tutte le imprese. La mancata produzione comporta sanzioni pecuniarie e in alcuni casi anche la detenzione.
Si consiglia di redigere questo importante documento secondo il proprio contesto aziendale e in caso di difficoltà di farsi seguire da uno studio specializzato che possa guidare il Datore di Lavoro durante tutte le fasi della compilazione.
Informazioni sul DVR prese da Gdmsanita.it